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L’articolo che proponiamo è la prima parte di Filosofi a tavola. I banchetti di Talete , Pitagora, il picnic di Rousseau, per Kant un solo lungo pasto al giorno per esaltare la convivialità di Giuliano Tessera, comparso su Eos n° 5, Rivista di storia delle scienze mediche, naturali e umane, cultura e costume. Ringraziamo il direttore della rivista e l’autore per averci concesso la pubblicazione.
Sono ormai frequenti i casi di laici che, a tempo pieno o parziale, investono le proprie conoscenze teoriche e pratiche a servizio di una comunità cristiana. Dismessi i panni da professionisti, svelato l’inganno che in pastorale li vuole nulla più che semplici esecutori, scoprono che la techne greca, l’arte della partecipazione consapevole, è possibile anche nella chiesa. Immediato è il conflitto con molti laici e presbiteri che li scoraggiano a occuparsi di "cose sacre" limitandosi alla "profanità" del mondo. A costoro rispondono: "la teologia siamo (anche) noi". Fanno così eco a quanto il docente di logica Piergiorgio Odifreddi scrive in apertura di un suo libro: "la cultura siamo (anche) noi". La lotta del laico con la teologia e del matematico con la cultura è, in fondo, la medesima.
L'intervento che pubblichiamo è stato presentato dall'autore il 15 luglio 2002 a Lecco durante una conferenza del ciclo "La Scienza incontra la società". I temi affrontati, non prettamente matematici, ci invitano a riflessioni e considerazioni sulla Scienza partendo da un punto di vista "nuovo", forse provocatorio.
IN QUESTO ARTICOLO PARLIAMO DI RAGIONAMENTO IPOTETICO. IN PARTICOLARE DI ABDUZIONE. LO FACCIAMO CON GLI OCCHI DI UN GIALLISTA. L'ABDUZIONE È UNA FORMA LOGICA CHE SI OPPONE IN PARTE ALLA DEDUZIONE, PUR ESSENDOCI UNA CERTA SOMIGLIANZA, NELLA DEDUZIONE, POSTE DUE PREMESSE COME VALIDE (PER ESEMPIO TUTTI GLI UOMINI SONO MORTALI; SOCRATE È UN UOMO) NE DISCENDE UNA TERZA PROPOSIZIONE ALTRETTANTO VALIDA. SECONDO IL CLASSICO SILLOGISMO ARISTOTELICO: ALLORA SOCRATE È MORTALE.
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