Carlo Bernardini, grazie
Carlo Benardini è un caso molto interessante, oserei dire ispirante, della vicenda della ricerca fisica italiana. Come testimone per almeno cinque decenni della sua vita, ed amico, ricordo tre aspetti, insieme confluenti e diversi, della sua personalità:
* a) le sue ricerche nella fisica più avanzata dei tempi nostri;
* b) la sua opera come storico della Matematica e della Fisica di questi ultimi cento anni;
* c) la sua opera di politica e di politica scientifica, dal dopoguerra in poi.
Ho distinto i tre punti a) b) c) per mio comodo, ma essi sono in realtà strettamente collegati o fusi. Ciò che li fonde è un innato stile di scrittore, che rende il suo pensiero critico, penetrante ed illuminante, ma mai ingeneroso.
Sul punto a), posso dire che ha collaborato fin dall'inizio con l'indimenticabile teorico Enrico Persico allo studio dei fasci di elettroni negli elettrosincrotroni ed è stato, con Bruno Touschek ed altri, l'ispiratore degli anelli di accumulazione per elettroni e positroni. Anzi, ritengo che sia giusto associarlo a Bruno nella nascita degli acceleratori materia-antimateria nel mondo della Fisica. Nelle ricerche con ADONE, negli anni ‘70, ha contribuito in modo decisivo alla verifica della produzione multipla di adroni nell'urto elettrone-positrone. Abbiamo scritto insieme molte Note scientifiche sulle macchine acceleratici di elettroni e sulle ricerche sui fotoni da queste prodotte. 9.
Quanto a b), sono anche io debitore a Carlo per il suo attento lavoro di storico della Fisica e per l'ispirazione che riesce a trasmetterci nelle sue ricerche sul passato recente . Molte sono le vicende e persone da lui riportate al vivo ed al nostro orgoglio. Ricordo qui in particolare Enrico Fermi, Giovannino Gentile, Bruno Pontecorvo, Enrico Persico, Edoardo Amaldi. Queste persone, che qui richiamo, sono stati nostri compagni di viaggio, o nostri predecessori, o nostri antichi maestri .
Sono grato a Carlo, anche perché ha destato in me una immagine viva del nostro passato e del presente, che voglio ricordare.
Penso a un enorme bastione o castello, non solo italiano, che sorge da tutto il mondo civile del nostro pianeta e contiene tutta la nostra storia umana. Non è più visibile a noi, ma è sotto i nostri piedi ed è il nostro alimento. Questo bastione del nostro passato -vivo ed agente nei nostri ricordi ed indistruttibile sostanza della nostra esistenza umana- è la grande terrazza del nostro presente, vivo, intenso, formicolante. Ma questo presente rientrerà presto nel bastione ed i nostri nuovi nipoti popoleranno il terrazzo . Perdonatemi questa immagine banale, ma mi aiuta a pensare alla immensa forza stimolatrice e propedeutica, su di noi, della storia della scienza .
c) Le opinioni politiche di Carlo Bernardini sono coerenti e permanenti. Non è portato a cercare fiducia in una fede o in un dogma. Credo che sappia che l'uomo è veramente solo su questa Terra, che deve cercare e darsi le sue leggi, e deve rispettarle; deve difendere la sua libertà da ogni pressione che non faccia appello alla nostra ragione.
Io credo di condividere con lui la fiducia nell'uomo e nel suo futuro. Credo che tra cinquemila anni ci saremo ancora . Ma se non ci saremo più, in un processo di scomparsa o di autodistruzione, resterà il nostro bastione delle cose conquistate, coperto dal terrazzo deserto.