Guglielmo Marconi e l'Enciclopedia Italiana
Guglielmo Marconi fu nominato presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana il 30 giugno del 1933, otto anni dopo la costituzione dell'Istituto Treccani il 18 febbraio del 1925 e quattro anni dopo l'uscita del primo volume dell'opera. Nella politica culturale del regime , l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana viaggiò da quel momento in poi appaiato, per quel che riguarda le cariche, con l'Accademia d'Italia, ma indubbiamente riuscì a mantenere una propria autonomia e in più occasioni apparve come la nota stonata del regime. Mi riferisco soprattutto alla posizione antirazzista assunta dall'Enciclopedia e alla non ottemperanza alle leggi razziali da parte del Consiglio di amministrazione dell'Istituto nel 1938, nonché alla presenza ancora nel 1940-42 di collaboratori ebrei nell'Enciclopedia Minore. La presidenza Marconi fu salutata -nel mondo della cultura, nazionale e internazionale -come alto riconoscimento alla prima enciclopedia italiana. Gli organi direttivi dell'istituto continuarono a rispecchiare la storia dell'impresa culturale, con la vicepresidenza a Giovanni Treccani e a Giovanni Gentile, fin dall'inizio direttore scientifico dell'opera. Le sole rimostranze documentabili sono anche quelle più facilmente giustificabili ed esprimono l'insoddisfazione di Treccani per essere stato espropriato della sua creatura (anche se a distanza di settant'anni l'enciclopedia è ancora nota semplicemente come "Treccani").
Ormai arrivata al XIX volume, l'Enciclopedia non subì trasformazioni di impianto culturale legate alla nuova presidenza. Anche sul fronte più strettamente scientifico gli interventi di Marconi si inserirono negli spazi precostituiti, in relazione alle specifiche competenze dello scienziato nelle radiotrasmissioni. Nella struttura disciplinare della Treccani, questo argomento di Fisica applicata non sembra investire la sezione Fisica, bensì le sezioni Ingegneria e Scienze militari. Dalla documentazione risulta tuttavia che Marconi collaborò alla sezione Fisica diretta da Enrico Fermi e coordinata, a livello redazionale, da Ugo Amaldi, sebbene in totale assenza di rapporti con il Direttore e il Redattore' della sezione. Allo stato attuale delle nostre ricerche risultano infatti serrati rapporti, tra ìl1934 e il 1936, di Marconi con il solo Gentile e, in misura minore, con il redattore capo Umberto Bosco. Esiste nell'Archivio dell'Enciclopedia Italiana una lettera del fisico Giuseppe Vanni (fondatore nel 1910 dell'Istituto militare di radiotelegrafia ed elettrotecnica) a Gentile de1 24 febbraio 1927, da cui si desume che già allora Gentile aveva richiesto a Vanni notizie di Marconi, con ogni probabilità per assicurare all'Enciclopedia la sua collaborazione sulle radiocomunicazioni. Dal marzo del 1934 data poi il carteggio per l'assegnazione ufficiale delle voci sull'argomento. Inizialmente Gentile ricorda a Marconi la promessa di scrivere le voci Radiocomunicazioni e Radiodiffusione. Marconi accetta la prima voce e si riserva di suggerire il curatore della seconda, che Gentile avrebbe voluto affidare all'ingegnere Raoul Chiodelli, direttore generale tecnico dell'EIAR. Marconi propone invece il marchese Luigi Solari. Davanti all'insistenza di Gentile, Marconi, pur apprezzando la competenza di Chiodelli, ribadirà (1'8 giugno da Londra) di aver già espresso precedentemente il parere che la voce Radiodiffusione fosse svolta da Solari "al quale -scrive -potrei facilmente io stesso fornire opportuni suggerimenti ed indicazioni storiche e tecniche". Inoltre Solari, continua Marconi, è "il fondatore della prima società italiana di Radiodiffusione, (...) ha seguito sempre lo sviluppo della radiodiffusione" in Italia come consigliere delle Società Radiofono, Unione Radiofonica Italiana, EIAR e anche all'estero. Bisogna a questo punto ricordare che Luigi Solari era stretto collaboratore di Marconi fin dai primi esperimenti a bordo della nave Carlo Alberto, nel luglio-dicembre 1902. Il 25 giugno '34 la voce "Radiodiffusione" viene affidata a Luigi Solari. Nell'autunno dello stesso anno Marconi chiede a Gentile di poter utilizzare un collaboratore che coordini tutta la documentazione per la stesura della voce "Radiocomunicazioni" e che si occupi della sua compilazione; a tal fine suggerisce Giancarlo Vallauri, direttore del Politecnico di Torino.
Il 12 novembre Vallauri risponde a Gentile di essere oberato da impegni di lavoro tanto da dover declinare con grande rincrescimento l'incarico di collaborare anonimamente con Marconi al coordinamento dell'intera trattazione. Nella stessa lettera Vallauri passa in rassegna una serie di nomi possibili: Luigi Lombardi (docente di Elettrotecnica nella regia Scuola di ingegneria a Roma e collaboratore della Treccani), l'ammiraglio Giuseppe Pession, Solari o qualche altro collaboratore "più giovane e meno impegnato", i professori Ugo Ruelle e Carlo Matteini, "distintissimi ufficiali di Marina e liberi docenti universitari". Pession, Ruelle e Matteini erano membri del Comitato nazionale per la radiotelegrafia e telecomunicazioni del CNR (presieduto, com'è noto, dallo stesso Marconi). Il 21 novembre Gentile comunica di aver affidato l'incarico al comandante prof. Ugo Ruelle, nonostante Solari, cui vengono richieste dall'Ufficio Marconi informazioni circa Ruelle, raccomandi invece l'ammiraglio Pession. Bosco manda a Londra il manoscritto di Ruelle il 6 febbraio 1935. Il 18 febbraio segretario particolare U. Di Marco, a nome di Marconi, comunica che "la voce Radiotecnica ... dovrebbe recare la firma del compilatore prof. Ruelle, avendo questi seguito nella compilazione una linea diversa da quella che avrebbe seguito S.E. Marconi se l'articolo fosse stato da lui redatto”.
E con ciò si chiarisce il fatto che l'argomento “radiocomunicazioni” era stato trattato da Ruelle sotto l'aspetto puramente tecnico. Contemporaneamente alla revisione della stesura di Ruelle, poi non approvata, Marconi aveva rivisto anche la "Radiodiffusione" del marchese Solari, cui apportò talune modifiche. Esiste a questo punto un vuoto di documentazione tra febbraio e maggio del 1935: in questo periodo, comunque, viene certamente ripresa la voce curata da Ruelle, rielaborata e reinserita dal gruppo marconiano nella voce “radiocomunicazioni”.
Nello stesso tempo, Orso Maria Corbino stende definitivamente la prima parte della voce, anche se i documenti attestanti i rapporti con Marconi per la stesura della voce sono quasi inesistenti. Corbino risulta -da cenni dello stesso Marconi- l'estensore materiale della trattazione.
Si può ipotizzare che scambi verbali siano intercorsi tra Corbino e Fermi sulla voce “radiocomunicazioni”, e che lo stesso Corbino, in accordo con Fermi si sia offerto di trattare la parte di Fisica teorica e abbia poi steso tutta la prima parte, Naturalmente e solo una ragionevole ipotesi che attende, comunque di essere suffragata da ulteriore documentazione.
Il 4 settembre del 1935, Marconi scrive a Gentile di non poter approvare la voce completata a sua insaputa dell'articolo “Ente radio rurale”, ma la sua critica si rivolge soprattutto all'articolo sulla "Radiotelegrafia e Radiotelefonia militare", non sufficiente a dare l'intero l'intero panorama del settore.
Premesso che le modifiche richieste da Marconi verranno nella sostanza interamente apportate, si può concludere sottolineando la presenza di Marconi in tutta la stesura dell'importante voce, che occupa le pagine 703-724 del volume XXVIII pubblicato alla fine del 1935.
La voce “Radiocomunicazioni” dell'Enciclopedia Italiana è frutto, quindi, di Marconi e, se così si può dire, della sua “scuola”
Gabriella Nisticò