A proposito del Giappone e della centrale nucleare di Fukushima

L'incidente di Fukuscima in Giappone: un ammonimento per tutti

Le notizie sul grave incidente nucleare alle centrali di Fukushima sono arrivate inattese e violente. Esse ci insegnano che noi non conosciamo ancora a sufficienza la nostra Terra ed i metodi migliori per soddisfare le nostre esigenze. Riassumo brevemente le fonti di energia necessarie per il nostro progresso civile.

Come è noto tutta l'energia che possiamo impiegare sulla Terra è di origine nucleare. Il Sole è il nostro grande reattore nucleare, con la fusione in vari stadi dell'Idrogeno in Elio. L'energia che si sprigiona in forma di neutrini, elettroni e fotoni si irradia dal Sole. Una parte (mettiamo un miliardesimo) dell'energia totale irradiata dal Sole investe la nostra Terra ormai da vari milioni di anni. E' proprio il flusso dell'energia raccolta dalla Terra che ha permesso il fiorire della vita animale e vegetale. Non solo, ma i residui incombusti accumulati (carbone, petrolio, ecc.) sono la fonte essenziale per la nostra sopravvivenza (riscaldamento, movimento delle macchine, trasporti, ecc.).

L'altra nostra grande sorgente è l'uso diretto dell'energia nucleare. Questo è iniziato nel 1941, utilizzando quella frazione degli atomi di Uranio che si trovano in natura, l'isotopo 235. Questo è stato il passo iniziale di una immensa interessata curiosità umana: studiare nuovi processi che ci permettano di impiegare altri elementi, oltre il raro Uranio 235.

C'è anche una via alla quale centinaia di fisici in tutto il mondo si stanno dedicando: la diretta fusione di elementi leggeri in nuclei pesanti. Questa via è allo studio, ma richiede ancora soluzioni tecniche originali e complicate.

La via principale sino ad oggi battuta da tutti i paesi civili è quella di bruciare petrolio, carboni ed altri combustibili fossili. Ma è ragionevole pensare che questa fonte – guardando alle esigenze dei prossimi secoli – non sarà sufficiente. Inoltre la Terra con la sua atmosfera potrà essere lentamente avvelenata dalle nostre combustioni.

A questo punto è naturale riguardare l'immensa energia che il Sole ci manda e chiederci se non possiamo imbrigliarla in quantità sufficiente per tutte le nostre esigenze.

La cosa è tutt'altro che irragionevole, si tratta dell'uso delle cosiddette energie alternative. Una stima ci può illuminare sulla sua importanza. Il nostro amico Sole, nelle giornate senza nuvole, manda sulla Terra, ad ogni secondo, una energia (potenza) pari a circa 1000 Watt per metro quadro. Questo significa che se potessimo trasformarla in forma utile, l'energia versata dal Sole in un anno su un deserto ampio come la penisola arabica si confronterebbe con tutta l'energia contenuta nelle riserve di petrolio a noi note.

Quindi l'energia solare è una preda ghiotta ed aperta a tutti e ad essa le nazioni più avanzate si stanno dedicando. E' da dire che le recenti vicende giapponesi hanno di nuovo posto in dubbio la sicurezza delle nostre centrali nucleari. La Germania stessa e gli Stati Uniti potrebbero chiudere alcune centrali esistenti e decidere di ritardare le nuove costruzioni.

A questo punto, cosa fare nel nostro Paese e nel mondo? Io voglio qui sottolineare una linea di azione conveniente, forse necessaria per l'indirizzo futuro della nostra avventura.

E' necessario studiare e capire di più le leggi della geologia che governano il mondo in cui viviamo e studiare le leggi della Fisica e della Matematica che regolano la materia; insomma, potenziare la nostra cultura scientifica. I millenni trascorsi dall'invenzione della scrittura mi danno fiducia che l'uomo può e deve progredire ancora e può credere nel futuro in nome suo e dei suoi antenati. Il momento delle scelte definitive è ancora lontano.

Quel che voglio difendere è dunque la catena di curiosità (ricerca scientifica) e la trasmissione della cultura (Università).

Abbiamo seguito in questi anni nel nostro Paese la storia drammatica dell'Università in Italia. Ebbene, io voglio qui ribadire un concetto fondamentale: Università e scuola debbono significare la trasmissione ed il miglioramento della nostra cultura da una generazione all'altra. Se questa catena si ferma, siamo perduti.

A questo punto dobbiamo cogliere il più profondo significato della recente sventura giapponese. Dobbiamo studiare e capire sempre di più il nostro pianeta Terra, dal quale non ci potremo staccare per alcuni millenni ancora. L'esempio dell'energia e dei gravi errori che ancora possiamo fare è uno stimolo ad aumentare le nostre conoscenze e un ammonimento a non pensare mai di saperne abbastanza. Cerca ancora, studia e troverai!

In conclusione, questa mia nota invita:

  • a continuare le ricerche aprendo nuovi laboratori e fornendo i finanziamenti necessari per esse;
  • a chiarire che nel futuro c'è lavoro e impegno per tutti. La disoccupazione giovanile deve essere vista con orrore;
  • ad aumentare le scuole e migliorare le Università e la voglia (l'ardore) di farne parte.
  • A considerare la trasmissione ed il miglioramento della nostra cultura da una generazione all'altra come bene fondamentale e inderogabile.