Sono ormai frequenti i casi di laici che, a tempo pieno o parziale, investono le proprie conoscenze teoriche e pratiche a servizio di una comunità cristiana. Dismessi i panni da professionisti, svelato l’inganno che in pastorale li vuole nulla più che semplici esecutori, scoprono che la techne greca, l’arte della partecipazione consapevole, è possibile anche nella chiesa. Immediato è il conflitto con molti laici e presbiteri che li scoraggiano a occuparsi di "cose sacre" limitandosi alla "profanità" del mondo. A costoro rispondono: "la teologia siamo (anche) noi". Fanno così eco a quanto il docente di logica Piergiorgio Odifreddi scrive in apertura di un suo libro: "la cultura siamo (anche) noi". La lotta del laico con la teologia e del matematico con la cultura è, in fondo, la medesima.