Eugenio Elia Levi. Le speranze perdute della matematica italiana
Eugenio Elia Levi è stato uno dei più grandi matematici italiani del '900 (come del resto il fratello Beppo). Morì nell'ottobre del 1917, ucciso da un cecchino, nelle fasi iniziali della disfatta di Caporetto. Attivo interventista, allo scoppio della prima guerra mondiale si era arruolato volontariamente nel Genio Zappatori e fu poi promosso capitano per meriti di guerra. Eugenio Elia Levi si era laureato in Matematica nel 1904, studiando alla "Normale" di Pisa dove ebbe come maestri Luigi Bianchi e Ulisse Dini. Nel 1909 ottenne la cattedra di Analisi infinitesimale presso l'Università di Genova. La sua produzione scientifica fu tanto profonda quanto differenziata – ha riguardato i gruppi di Lie, le equazioni alle derivate parziali e la teoria delle funzioni di più variabili complesse – e venne immediatamente apprezzata negli ambienti matematici internazionali.
Presentazione (a cura di Roberto Natalini)
Andrea Celli, Maurizio Mattaliano
Eugenio Elia Levi. Le speranze perdute della matematica italiana
Università Bocconi Centro PRISTEM - Egea, Milano, 2015
pp. 384; euro 25,00
ISBN 978-88-238-4461-2
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