I periodi Olivetti e General Electric

Dall'Italia nel Mondo - pillola 1

Le radici: Il periodo Olivetti

Nascita dell'Informatica Italiana

Per l'informatica italiana tutto cominciò nel 1954 [1], quando Enrico Fermi, premio Nobel per la Fisica nel 1938, si espresse sul progetto del primo sincrotrone italiano... consigliando di destinare buona parte di quelle risorse alla realizzazione di un prototipo di calcolatore elettronico.

La storia aveva avuto un prologo col progetto di Adriano Olivetti che, fin dal 1952, aveva inaugurato un Laboratorio di osservazione a Newcanaan nel Connecticut e la collaborazione di Olivetti con l'Università di Pisa per il progetto di un calcolatore scientifico chiamato CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana).

Quanto suggerito da Enrico Fermi avrebbe rappresentato il primo progetto del genere da avviare in Italia e fra i primi in Europa. Si trattava di una grossa sfida per l'Italia del tempo e, probabilmente, sarebbe caduta nel nulla se Adriano Olivetti non l'avesse fatta propria costituendo a Barbaricina, in provincia di Pisa, il Laboratorio di Ricerche Elettroniche e riunendovi un gruppo di giovani ricercatori e scienziati sotto la guida del leggendario Mario Tchou.

 

Sistemi ELEA

Il primo elaboratore (la macchina Zero) venne realizzato nel periodo 1955-1957, utilizzando valvole termoioniche.

Nel 1958, il Laboratorio di Ricerche Elettroniche fu trasferito a Borgolombardo, nei pressi di Milano [2].

In quello stabilimento fu ultimata la messa a punto del primo elaboratore elettronico interamente realizzato in Italia, immesso sul mercato nel 1959 con il nome di ELEA 9003.

Si trattava di un nome dal duplice significato: l'acronimo stava per 'Elaboratore Elettronico Automatico', ma rappresentava anche un preciso riferimento alla città di Elea, dove fiorì una delle più famose scuole di pensiero della Magna Grecia.

L'ELEA 9003 era un elaboratore di grosse dimensioni e con caratteristiche che oggi fanno sorridere. Ma era il primo mainframe interamente transistorizzato e, per il tempo, era un sistema d'avanguardia a livello mondiale.

Le principali caratteristiche tecniche dell'ELEA 9003 possono così essere riassunte: memoria di nuclei di ferrite di dimensioni che andavano dai 20 ai 160 Kb; capacità di elaborazione pari a 100 khz (100.000 istruzioni al secondo); numero di circuiti integrati (transistor): circa 300.000; memoria di massa ad unità a nastro: massimo 20 unità per un totale di 500Mb.[3]

Elaboratore ELEA 9003. Veduta Generale del Sistema

ELEA 9003. Memoria di Sistema a Nuclei di Ferrite, i cablaggi interni di interconnessione con i "cage" contenenti le schede elettroniche

 

Per produrre e commercializzare gli elaboratori della serie ELEA fu costituita nel 1961 la Divisione Elettronica Olivetti. Di essa facevano parte il Centro di Ricerca e Progettazione di Pregnana Milanese e lo stabilimento di Caluso.

Il progetto del nuovo Centro di Ricerca e Progettazione venne inizialmente affidato da Adriano Olivetti alla scuola di Le Corbusier (segue immagine) ma poi, a seguito della sua scomparsa, il progetto venne sospeso e definitivamente accantonato nel 1962. Come alternativa venne avviata la costruzione di una struttura molto più modesta e meno costosa.

Progetto iniziale del Laboratorio di Pregnana Milanese. Lay-out realizzato dalla scuola dall'architetto Le Corbusier su incarico di Adriano Olivetti. Area di 250.000 mq collocata tra l'autostrada Milano - Torino e la omonima ferrovia strategicamente vicina a Milano, ma ben collegata con Ivrea, centro del mondo Olivetti. Progetto interrotto nel 1962.

 

Nello stesso anno fu presentato alla Fiera di Milano il secondo elaboratore, l'ELEA 6001, di medie dimensioni, destinato ad impieghi scientifici e gestionali. Ad esso fece seguito, due anni dopo, il terzo elaboratore della serie, l'ELEA 4001, di dimensioni medio - piccole.

Nel 1964, la Divisione Elettronica Olivetti occupava già più di 2000 persone ed aveva collocato in Italia circa 300 elaboratori della serie ELEA. Ma, come talvolta accade quando si opera in settori nuovi, al primo rapido crescendo fece seguito un periodo di flessione. Gli ingenti investimenti che avrebbero permesso di farvi fronte erano proibitivi per la casa madre di allora.

 

Il periodo General Electric

Il sogno di una Informatica tutta italiana

Siamo arrivati al 1964. Sono bastati pochi anni per rendersi conto che nel settore dei computer non bastava avere capacità tecnologiche, ma bisognava operare a livello internazionale.

In quel periodo, a livello internazionale, le principali aziende del settore dell'Information Technology erano identificate come "Snow White and the Seven Dwarfs" (Biancaneve ed i Sette Nani), con IBM nel ruolo di Biancaneve, mentre i Sette Nani erano Burroughs, Control Data, General Electric, Honeywell, NCR, RCA e Sperry-Rand. IBM deteneva circa i due terzi del mercato mentre le altre sette aziende si spartivano il resto del mercato con quote similari; quote molto piccole rispetto a quella di IBM, da cui l'appellativo "nani".

La Olivetti era un'impresa allora del tutto familiare e la sua struttura azionaria, manageriale e organizzativa era forse inadeguata rispetto alle dimensioni raggiunte.

Nel periodo 1963-1964 la situazione finanziaria di Olivetti era critica sia a causa di un rallentamento della crescita economica in Italia e all'estero sia per gli importanti investimenti nella ristrutturazione di Underwood (Azienda americana, produttrice di macchine per scrivere, acquisita da Olivetti) e per sostenere lo sviluppo della Divisione Elettronica.

Fu così che nel maggio 1964 si rese necessario un intervento da parte dei gruppi Fiat, Pirelli, IMI, Mediobanca e La Centrale.

Il nuovo vertice aziendale di Olivetti stabilì la vendita del 75% delle quote della Divisione Elettronica alla General Electric (una delle prime multinazionali del settore elettrico allora con a capo Fred J. Borch), che, in Francia, aveva da poco rilevato anche gran parte delle attività della francese Bull.

In Italia, l'accordo includeva anche la cessione della società paritetica Olivetti Bull SpA, costituita nel dicembre 1949 [5] (con a capo, dal 1953, Ottorino Beltrami), che distribuiva e assisteva in Italia i prodotti Bull, quali tabulatrici e poi sistemi Gamma 60 e Gamma 30 (di origine RCA), attività comunque già integrate nella Divisione Elettronica. Nel 1963, le istallazioni in Italia contavano più di 700 'meccanografiche' ed oltre 150 calcolatori elettronici.

La cessione del controllo della Olivetti Divisione Elettronica avvenne nel sostanziale apparente disinteresse del mondo industriale, finanziario e politico-istituzionale che, oltre a ignorare l’importanza strategica delle nuove tecnologie e dunque del 'patrimonio' Olivetti, fu spesso, almeno apparentemente, contro il progetto nascente di una informatica italiana.

Molto è stato detto e scritto sui presunti o veri retroscena e razionali di tale decisione.

Occorreva comunque, in ogni caso, effettuare un'importante evoluzione in termini industriali e commerciali ed è in questo contesto che nasce la collaborazione con General Electric.

Si infranse così il sogno di un’Informatica “tutta italiana”

La General Electric, era un colosso multinazionale con attività diversificate nel settore elettrico ed elettronico. Da una decina d'anni aveva imboccato anche la strada dei computer introducendo un sistema rivoluzionario, il "Time Sharing", sviluppato insieme al Massachusetts Institute of Technology, il prestigioso MIT di Boston - MA.

La General Electric, si trovava adesso nella necessità di espandere l'attività in questo campo al di fuori degli Stati Uniti d'America.

Cercava quindi partner europei e li trovò nell'Olivetti in Italia e nella BULL in Francia.

Sempre nel 1964, General Electric, pur di entrare nel mercato europeo con i propri prodotti, raggiunse un accordo con la Compagnie des Machines Bull, affidandole tutte le attività operative di General Electric in Europa, con l'eccezione dell'Italia, e trasferendo la produzione di alcuni suoi prodotti, quali il GE400, dagli Stati Uniti alla Francia, presso la fabbrica di Angers.

Nello stesso periodo, come detto, in Italia, la Olivetti, a seguito di problemi finanziari, dovette gettare la spugna e, nel corso del 1964, cedette il 75% della Divisione Elettronica alla General Electric.

Nacque così la Olivetti General Electric (OGE).

Il management italiano rimase tutto al suo posto, dall'Amministratore delegato Ottorino Beltrami, al responsabile della Progettazione Giorgio Sacerdoti (succeduto a Mario Tchou) ... riferimento per ogni questione sui progetti.

Di seguito l’Organigramma Aziendale del gennaio 1966 (riportato nella sua integrità, in deroga alla Nota Tecnica (in calce al presente documento), per il suo valore storico e per evidenziare la continuità negli anni di molti manager).

Organigramma Aziendale al 1966

 

Alcuni restarono in Olivetti all’atto del passaggio da Olivetti General Electric (OGE) a General Electric Information Systems Italia (GEISI), invece altri lasciarono Honeywell ISI nei primi anni. Si evidenzia in particolare, tra gli altri, il 'ritorno in Olivetti' di Giorgio Sacerdoti, Franco Tatò … e quello nei primissimi anni di Honeywell, tra gli altri, di Marisa Belisario e Ottorino Beltrami.

In questo matrimonio, la General Electric portava in dote non solo un grande patrimonio scientifico e tecnologico, il cui emblema era rappresentato dal famoso Centro di Ricerca di Schenectady, nello Stato di New York (USA), ma anche una grande esperienza di organizzazione e di cultura manageriale.

Il rapporto con la General Electric portò a Pregnana Milanese metodologie consolidate di schedulazione dei progetti (il metodo PERT - Program Evaluation & Review Technique), metodologie di pianificazione e controllo estese a tutto il Ciclo di Vita dei Prodotti, a partire dalla fase di ricerca di mercato, di definizione delle funzionalità e caratteristiche del prodotto da progettare, alle fasi di progetto, start-up della produzione e modalità di supporto del prodotto presso i Clienti.

Il corpo di queste metodologie anticipava i criteri di base della 'Qualità Totale', volti a conseguire nuovi obiettivi di Customer Satisfaction.

Non fu quindi a caso che Armand Feigenbaum, uno dei massimi esperti di TQM (Total Quality Management), facesse parte del gruppo di esperti che in quegli anni fu inviato dalla General Electric a Pregnana Milanese per introdurre le nuove procedure.

Un altro importante beneficio fu l'internazionalizzazione dell'Azienda, e del suo personale tecnico e manageriale.

Nel 1968, con l'acquisizione da parte di General Electric del 25% residuo del capitale Olivetti in OGE, l'Azienda assunse il nome di General Electric Information Systems Italia (GEISI).

 

I Sistemi della Linea GE 100

In quello stesso periodo si verificava anche un balzo in avanti dell'elettronica, l'avvento del circuito integrato, con enormi vantaggi in termini di costo, prestazioni, riduzioni di ingombro (1/10 dell'ingombro dell'Elea 9003), ecc.

Ed è con questa linea di computer che il Laboratorio di Pregnana Milanese e la fabbrica di Caluso escono dai limiti del mercato nazionale e si proiettano in quello mondiale.

La realizzazione della Linea GE 100 iniziò nel 1962 ('nata' tra discussioni tra Marisa Bellisario e Simone Fubini).

Infatti negli anni 1962-1963, fu sviluppato il progetto delle tecnologie elettroniche base utilizzate poi nel GE115. Nel 1963-1964 fu definita la concezione sistemistica della linea e il primo prototipo di GE 115 funzionò a Gennaio 1965. Le prime consegne a cliente del Sistema GE 115 avvennero verso la fine del 1965.

Nello stesso periodo (1962-1965) e negli anni successivi, vennero progettati e realizzati i prototipi delle unità di ingresso, uscita e memorizzazione dei dati: lettori di schede (LS600), stampanti parallele veloci (MZ4), unità di trascinamento dei nastri magnetici (SCOGE).

In parallelo venivano sviluppati i programmi base, diagnostici ed applicativi.

Al GE 115 seguirono tre nuovi modelli che introducevano varianti di capacità di memoria e velocità di calcolo: Il GE 105, una versione a costo ridotto rispetto al modello precedente, il GE 120 e il GE 130, progettati nel periodo 1967-1968.

Veramente l'inizio di una nuova evoluzione tecnologica.

Linea GE 100. Sistema GE 115. Vista d'insieme del Sistema in un ambiente di lavoro
 

Nel 1968, infatti, iniziarono le consegne a Cliente del modello GE 130, praticamente un nuovo 'prodotto' realizzato con nuove tecnologie circuitali, che consentirono un significativo salto di qualità e di prestazioni.

In parallelo allo sviluppo del GE 130, va ricordata l'attività di organizzazione della produzione. Si è infatti trattato di un’operazione estremamente complessa, per la sofisticazione delle attrezzature e dei controlli richiesti per garantire un livello altissimo di qualità ai prodotti e per lo sforzo richiesto dall'organizzazione dei collaudi, impieganti apparecchiature che, per le funzioni che dovevano compiere, erano, a loro volta, dei calcolatori elettronici specializzati.

Questo successo testimoniava il fatto che il livello di capacità progettuale di Pregnana Milanese e quello produttivo di Caluso potevano confrontarsi senza tema con quelli del leader mondiali del settore.

Ed è con questa linea di Computer che il Laboratorio di Pregnana Milanese e la fabbrica di Caluso escono dai limiti del mercato nazionale e si proiettano in quello mondiale

Dalle poche decine di Sistemi di elaborazione dati prodotti nel 1965, la fabbrica di Caluso arriverà nel 1968 a produrne molte centinaia, di cui 3/4 esportati in tutto il mondo: dagli Stati Uniti d'America all'Argentina, dall'Inghilterra all'Unione Sovietica.

Fondamentali sono stati gli stessi anni (1964-1968) per lo sviluppo delle metodologie di manutenzione ed assistenza ai Clienti, realizzate dal Servizio Tecnico e dalla Direzione Commerciale dell'Azienda. Metodologie che tenevano conto delle esigenze dei mercati più sofisticati, come per esempio quello degli Stati Uniti d'America: per questa ragione quelle metodologie furono impiegate da tutte le organizzazioni che nel mondo vendevano e manutenevano i Sistemi della Linea GE 100.

Le cifre parlano chiaro: il volume totale di sistemi della Linea GE 100 prodotti e venduti (oltre 5.000 Sistemi) risulta secondo solo a modelli analoghi del colosso IBM.

Il successo di mercato del GE 115 contribuì a consolidare la 'fiducia' di General Electric Inc. nella Società Italiana, e in particolare nel gruppo di Progettazione di Pregnana Milanese.

General Electric inviò a Milano un gruppo di esperti di servizi di "engineering" per verificare il funzionamento della struttura di progettazione, ma anche per introdurre metodologie di gestione adeguate per affrontare ogni aspetto connesso con la responsabilità a livello mondiale della linea di Computer medio - piccoli dell'Azienda.

Su scala mondiale le responsabilità di un Prodotto (o di una Linea di Prodotti) si riferiva all'intero Ciclo di Vita del Prodotto stesso ... la definizione dei Market Requirement, il Product Planning, l'attività di progettazione la realizzazione dei prototipi, la produzione, la commercializzazione e l'organizzazione dell'assistenza ai clienti.

Contestualmente, ebbero un impulso anche gli aspetti di engineering administration; dalla definizione dei Piani a Lunga Scadenza (i cosiddetti Long Range Plan) alla stesura dei Budget annuali, dalla definizione dei Piani di Progetto e alla loro schedulazione di dettaglio, utilizzando principalmente la tecnica PERT ad eccezione per gli sviluppi Software, dove erano state messe a punto specifiche tecniche di schedulazione che consentivano un miglior controllo dello stato di avanzamento dei lavori.

Vennero anche introdotte ed effettuate le prime Project Review tendenti a verificare e valutare lo 'stato generale' di un progetto o di un programma in determinati periodo del loro sviluppo.

La necessità di guardare al futuro e di definire una nuova famiglia di Prodotti

Se il Laboratorio di Schenectady rappresentava il riferimento scientifico della General Electric, il polo delle attività informatiche dell'Azienda negli Stati Uniti si trovava a Phoenix, in Arizona.

Qui, tra i cactus, venivano progettati e costruiti i modelli di maggiori dimensioni della gamma di calcolatori della General Electric.

In questo ambito, i ricercatori del Laboratorio di Phoenix avevano acquisito un'ampia esperienza nello sviluppo di complessi sistemi di software, in particolare di quel software che serve a gestire le risorse dell'elaboratore, ossia il Sistema Operativo.

Il collegamento tra i Laboratori di Pregnana Milanese e di Phoenix fu determinante per trasferire in Italia questo tipo di cultura.

Nel 1968, a capo del Laboratorio di Phoenix era arrivato John Haanstra, proveniente dalla IBM dove aveva diretto il progetto della Serie 360.

Fu John Haanstra che lanciò l'idea di una gamma completa e integrata di elaboratori, dove la concezione modulare del software fosse il principale fattore unificante.

Si poneva a questo punto, per la prima volta, il problema di coordinare in modo stretto le attività dei centri di ricerca e sviluppo della General Electric localizzati, oltre che a Phoenix e Pregnana Milanese, anche a Parigi.

L'approccio organizzativo seguito fu quello della Mission Assigment, ossia l'attribuzione della responsabilità completa di uno o più modelli della linea a ciascuno dei tre poli.

A Pregnana Milanese venne assegnata, in base al successo della Linea GE 100, la fascia di computer medio-piccoli.

Prima di procedere ai singoli sviluppi occorreva definire in dettaglio l'architettura della Linea e le principali caratteristiche di ogni suo componente.

Nacque così l'operazione 'Shangri-La', dal nome di un paese leggendario. Nell'estate del 1969, si ritrovarono a lavorare assieme a Miami, in Florida, un paio di centinaia di specialisti provenienti dagli Stati Uniti e dall'Europa.

Il lavoro durò circa tre mesi e alla fine furono formalizzate le specifiche di una nuova linea di prodotti chiamata APL (Advanced Product Line).

Il Sistema Operativo modulare della serie venne battezzato col nome GECOS, acronimo di General Electric Coomprehensive Operating System.

Shangri-La fu un successo tecnico e organizzativo. Ebbe però una coda tragica: poco prima della conclusione, John Haanstra, l'ideatore dell'operazione, morì in un incidente aereo.

La perdita dell'architetto della nuova linea di prodotti fu uno dei fattori che intervennero nelle decisioni strategiche che il top management della General Electric stava in quel momento discutendo.

Il colosso americano si trovava allora impegnato su tre fronti di avanguardia: i computer, l'energia nucleare e i motori a reazione per aereo. Le disponibilità finanziarie previste erano però sufficienti per portare avanti non più di due settori. Bisognava perciò cederne uno.

Si fece allora avanti la Honeywell Inc., un altro nome storico dell'industria americana, con specializzazione nei Sistemi di controllo e non solo.

Negli anni Sessanta la Honeywell Inc. aveva ottenuto un grande successo progettando e vendendo un Computer ed un Software che emulava il più diffuso dei modelli IBM. Si trovava ora in una situazione analoga a quella della General Electric anni addietro, ossia nella necessità di espandere l'attività nei mercati europei.

Fu così che la Honeywell Inc. rilevò il settore informatico della General Electric e con esso tutti gli studi relativi allo sviluppo della nuova linea di prodotti, impostata e definita durante l'operazione 'Shangri-La'.

 

Cronologia della prima pillola

1954

Nascita del Laboratorio di Barbaricina (Pisa)

1957

Completamento dello sviluppo del primo prototipo a valvole termoioniche del Sistema ELEA

Sviluppo della versione a Transistor dell'ELEA 9003

1958

Trasferimento del Laboratorio Ricerche Elettroniche a Borgolombardo (Milano)

1959

Prima consegna a Clienti dei Sistemi ELEA 9003

1960

Prima consegna a Clienti dei Sistemi ELEA 6001

1961

Costituzione della Divisione Elettronica Olivetti

1963

Apertura del Laboratorio di Ricerche elettroniche di Pregnana Milanese (Milano)

Trasferimento della Produzione da Borgolombardo allo stabilimento di Caluso (Ivrea)

Prima consegna a Clienti dei Sistemi ELEA 4001

1964

General Electric acquista la Divisione Elettronica Olivetti (31 Agosto 1964)

1965

Nasce la Olivetti General Electric (OGE)

Annuncio e prima consegna a Clienti dei Sistemi GE115

1966

Prima consegna a Clienti dei Sistemi GE105

Prima consegna a Clienti dei Sistemi GE120

1968

Il livello produttivo della fabbrica di Caluso raggiunge diverse centinaia di Sistemi annui, di cui 3/4 esportati in tutto il mondo

Costituzione della General Electric Information Systems Italia (G.E.I.S.I.)

1968

Prima consegna a Clienti dei Sistemi GE130

1969

Nasce l'operazione Shangri-La" per la definizione di una nuova linea di prodotti (APL - Advanced Product Line)

1970

General Electric cede l'intero settore informatico al Gruppo Honeywell: nasce Honeywell Information Systems Italia

 

Le 'Milestone'  della Storia

Sintesi dell'evoluzione Societaria dell'Azienda

Sintesi dei principali Prodotti dell'Azienda - Prime consegne a Clienti

 

Allegati

Fotoriduzione schema originale Elea 9003

 

Note

[1] Nella ricostruzione di Corrado Bonfanti “Mezzo secolo di futuro. L’informatica italiana compie cinquant’anni”, pubblicato da AICA su Mondo Digitale n. 3 di settembre 2004 (link a fondo nota), il 1954/55 può essere considerato ‘anno zero’ dell’informatica in Italia, anche per via dell’attivazione del Centro di calcoli numerici al Politecnico di Milano, dotato di un CRC 102° acquistato presso la NCR negli Stati Uniti, e dell’acquisto di un calcolatore Ferranti Mark I, prodotto dalla inglese Ferranti Ltd., da parte dell’INAC (Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo) a Roma.

http://archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/04_numero_quattro/Bonfanti_p._48-68.pdf

[2] Come racconta G. Di Quattro nell’introduzione del quaderno ALDAI n.18 del 2023, “L’avviamento di Borgolombardo, il trasloco della ricerca Olivetti da Barbaricina, il rumore intorno all’evento, il valore che aveva l’impegno Olivetti per il settore, fu una specie di segnale, una specie di start ufficiale per lo sviluppo di tutto il settore e la Lombardia da quel momento divenne il centro dello sviluppo per tutto il paese della elaborazione elettronica dei dati o dell’informatica, così come dopo fu chiamato tutto il settore. Naturalmente come è naturale che succeda la dinamica del settore favorì la nascita di iniziative in qualche modo collegate come la SGS (Società Generale Semiconduttori) di Agrate in accordo con la Fairchild americana e con la partecipazione Olivetti e Telettra; primo Presidente fu Roberto Olivetti. In settori collaterali, come quello delle telecomunicazioni, operava la Telettra dell’ing. Floriani ed esisteva già la Italtel che era una iniziativa Stet e che aveva legami importanti con la tedesca Siemens e alcune aziende filiali di gruppi canadesi e inglesi.”

[3] In allegato uno fotoriduzione dello schema originale rintracciato nell’archivio personale del sig. D’Altoè, progettista dell’epoca

[4] Come documentato dal sito olivettiani.org nel testo ‘Olivetti Bull (1949-64)’, “… Alla fine degli anni ‘40 Adriano Olivetti, nel quadro della sua illuminata visione dell’importanza strategica di quella che diverrà poi l’informatica, trattava con la francese Compagnie des Machines Bull un accordo per la distribuzione in Italia delle apparecchiature meccanografiche Bull attraverso una organizzazione separata dalla Olivetti, ma che potesse trarre vantaggio dalla notorietà e dalla forte presenza commerciale della casa di Ivrea nel mercato italiano. Venne quindi costituita a tal fine nel dicembre del 1949 una società partecipata pariteticamente da Olivetti e da Bull … Olivetti Bull ha fornito un contributo fondamentale per la comprensione delle esigenze del mercato in termini di trattamento delle informazioni. Attraverso l’installazione presso la clientela italiana dei propri centri meccanografici, ha aperto la strada per un’evoluzione virtuosa verso l’adozione di sistemi elettronici di trattamento dei dati coerenti con queste esigenze.”

[5] Come documentato dal sito olivettiani.org nel testo ‘Olivetti Bull (1949-64)’, “… Alla fine degli anni ‘40 Adriano Olivetti, nel quadro della sua illuminata visione dell’importanza strategica di quella che diverrà poi l’informatica, trattava con la francese Compagnie des Machines Bull un accordo per la distribuzione in Italia delle apparecchiature meccanografiche Bull attraverso una organizzazione separata dalla Olivetti, ma che potesse trarre vantaggio dalla notorietà e dalla forte presenza commerciale della casa di Ivrea nel mercato italiano. Venne quindi costituita a tal fine nel dicembre del 1949 una società partecipata pariteticamente da Olivetti e da Bull … Olivetti Bull ha fornito un contributo fondamentale per la comprensione delle esigenze del mercato in termini di trattamento delle informazioni. Attraverso l’installazione presso la clientela italiana dei propri centri meccanografici, ha aperto la strada per un’evoluzione virtuosa verso l’adozione di sistemi elettronici di trattamento dei dati coerenti con queste esigenze.”