Il periodo Bull Italia
Non pochi furono i tentativi nel corso degli anni 70 di dar vita in Europa a realtà che potessero competere con i primattori americani.
In Francia, in particolare, dopo l’ingresso di General Electric nell’azionariato di Bull - all’epoca unica azienda francese costruttrice di computer - e la nascita di Bull General Electric (vicenda nota come primo Affaire Bull), il governo francese presieduto da Georges Pompidou lanciò il Plan Calcul (1966-1975), con l’obiettivo di garantire l'autonomia del paese nella tecnologia dell'informazione e promuovere lo sviluppo di un sistema informatico europeo. Il piano portò anche alla creazione di IRIA, una grande organizzazione pubblica di ricerca nel settore (ora Inria), e di una grande azienda informatica privata ma assistita dallo Stato: la Compagnie Internationale pour l’Informatique (CII).
Dopo un tentativo iniziale di partnership con l’americana Control Data e l’inglese ICL, CII diede vita nel 1971 con Siemens e Philips al progetto Unidata con l’obiettivo di formare una grande industria informatica europea, in analogia a quanto fatto con Airbus in campo aeronautico.
L’iniziativa si sciolse su iniziativa francese, quando nel 1975 Valéry Giscard d'Estaing, eletto presidente l’anno prima, vi pose fine in un contesto segnato dalla volontà di lasciare un maggiore spazio al settore privato e dalla difficoltà di rilasciare sussidi in seguito al primo shock petrolifero.
CII si fuse invece con la ex Bull General Electric, nel frattempo era divenuta Honeywell Bull, azienda controllata da Honeywell. Nacque in questo modo CII-Honeywell-Bull (1975-1982) con a capo Jean Pierre Brulé, azienda di nuovo a maggioranza francese.
Nel 1982 la creazione e la nazionalizzazione, decisa dal Governo Mitterand, del Gruppo Bull che assorbì la maggior parte delle aziende del settore informatico francesi, comportò poi l’acquisizione delle quote possedute da Honeywell, che mantenne una partnership tecnica e commerciale con la nuova realtà [1].
Nel 1987, come già visto nella pillola precedente, il Gruppo Honeywell decise di uscire dal mercato dell'Information Systems' (come anni prima aveva fatto General Electric) e cedette il pacchetto di controllo di tale settore al Gruppo Bull. Honeywell Inc. investì poi nel settore aerospaziale … e il 'futuro le diede ragione'.
Il 'passaggio di Honeywell Information Systems a Bull' avvenne in più step.
A marzo 1987, la Divisione Computer della Honeywell Inc. fu costituita in società a sé stante e, contestualmente, la Bull francese e la giapponese Nippon Electric Company (NEC), che da anni collaboravano tecnologicamente e commercialmente, entrarono nel capitale della nuova joint venture, denominata "Honeywell Bull" e successivamente "Bull HN Inc.".
Honeywell Bull. La Struttura societaria marzo 1987
Il nuovo assetto societario e le varie sue fasi videro, in Italia, Honeywell Information Systems Italia diventare Honeywell Bull Italia, poi Bull HN Italia - dove la H stava per Honeywell e la N per NEC - e infine Bull.
Tutte queste fasi non avevano, almeno inizialmente, modificato i programmi di sviluppo dei nuovi modelli di Sistemi Open (UNIX), mentre, a livello di Gruppo Bull, fatto molto significativo fu l’acquisizione nel 1989 dell'americana Zenith Data Systems, una primaria PC company (ZDS sarà poi 'fusa' nel 1996 con Packard Bell e le attività di NEC del Nord America). Fino a quel momento l’offerta di gruppo poteva contare solo sulla linea di PC Micral la cui produttrice francese era stata acquisita nel 1978 da CII-HB.
Gli anni successivi furono caratterizzati da profonde “turbolenze”, sia in termini di business, sia in termini di organizzazione aziendale: crisi e oscillazioni di mercato, rapida evoluzione tecnologica con l’esplosione in volumi dei PC, l’avvento e l’esponenziale sviluppo di Internet e smart phone, una spinta sempre più forte verso Software e Servizi, canali indiretti e costante riduzione dei margini …
La prima fase del periodo Bull (1989-1997)
Sotto la guida iniziale di Jaques Stern, lo storico capo del Gruppo dalla sua nazionalizzazione nel 1982, Bull sviluppò una strategia che in pochi anni avrebbe dovuto portarla a diventare uno dei leader dell'Informatica e uno dei protagonisti a livello mondiale.
Il biennio iniziale 1987-1988 fu di 'transizione programmata anche nella gestione del marchio verso Bull'. Significativo e imponente fu l’evento "BULL 89" a Roma, un evento World Wide di una settimana che coinvolse tutto il Gruppo e tutti i più importanti clienti mondiali, e che fu coordinato dal responsabile in Italia delle Relazioni Esterne.
All'inizio del 1990, Francis Lorentz, nuovo Chairman del Gruppo Bull (e Roland Pampel, President e CEO di Bull HN) definirono il piano strategico denominato "Horizon" (in allegato la lettera ai direttori in cui viene commentato dai vertici del Gruppo). Già nel 91, però, si dovette ricorrere a un accordo con IBM per i microprocessori RISC e fu avviato un ‘piano di trasformazione’ per risolvere i problemi finanziari e di integrazione del Gruppo, dopo che nel giro di qualche anno il fatturato del Gruppo si era quadruplicato e spostato per il 60% fuori dalla Francia.
Il piano di ristrutturazione del Gruppo, definito nel 1991 e progressivamente implementato, era focalizzato su:
- leva tecnologica (il Distributed Computing Model - DCM);
- leve organizzative (la razionalizzazione delle reti di distribuzione: costituzione di Bull Europe, BSP -Bull System Product - integrazione al centro delle attività industriali a partire dall’R&D;
- ridimensionamento della capacità produttiva; riduzione dei costi di struttura.
Profonde furono dunque le modifiche a livello di strategia e di organizzazione rispetto al periodo Honeywell.
Le attività di generazione offerta (Ingegnerie Hardware e Software) non ebbero più, come in passato, una sostanziale autonomia locale con assignement definiti e con un coordinamento centrale, ma furono integrate in un’unica organizzazione centralizzata in Francia (BSP, Bull Systems Program).
Rimasero sostanzialmente inalterate come aree geografiche solo le responsabilità di distribuzione commerciale dell’offerta (con l’integrazione organizzativa in Bull Europe di Honeywell Italia e Honeywell UK).
Nel giugno 1992, a Lorentz successe, Bernard Pache, manager di solide competenze industriali, anche se non del settore, che varò un piano di riduzione di seimilacinquecento persone su un totale di Gruppo di circa cinquantamila dipendenti.
Il 1993 vide l’ingresso di Jean Marie Descarpentries, il presidente che portò in dote partner come NEC, Motorola e France Telecom. Sarà il presidente della privatizzazione del gruppo, del ritorno al profitto e della quotazione (1994-1996), oltre che del motto ‘nothing is impossible’.
La struttura italiana era a capo del Cluster Sud Europa (di seguito l’organigramma del 1993).
Organigramma 1993. Bull Italia
In ambito commerciale, furono molti (forse troppi), in sequenza, i differenti ‘approcci al mercato’ definiti a livello centrale di Gruppo: tra il 1991 e il 1994, supportati a livello world wide da Bain e McKinsey, si passò dalle Marketing Axes, alle Bull Europe Ruptures, al New Distribution Approach, al Market Approach for growth. Così come sul piano organizzativo si operò una pesante trasformazione organizzativa passando da una struttura classica (funzionale, fino al 1990), alle Divisioni di Gruppo (1994), passando da un'organizzazione mista a una a matrice, a una divisionale con la New Customer Interface - NCI (dal 1995).
Negli allegati “Market Approach for growth”, “S.E. Cluster N.C.I. Approach” e “Da una struttura Classica a una struttura mista” alcuni estratti dei documenti internamente usati al riguardo.
In Italia questo periodo fu caratterizzato, soprattutto nel biennio 93-94, anche da una grave instabilità politica a seguito di 'Mani Pulite'.
Bull Italia, nonostante gli anni difficili e le continue evoluzioni organizzative per differenti approcci al mercato e ai clienti, manteneva ancora un parco clienti di tutto rilievo, secondo in Italia solo a quello di IBM, ma conobbe i primi bilanci in rosso; fece la prima esperienza di inserimento, con scarsi risultati e breve permanenza (non più di due/tre anni) di alcuni manager di livello di provenienza esterna (e non di crescita interna come sempre fatto in precedenza).
La maggior parte del management riteneva che il processo di evoluzione organizzativa fosse stato troppo veloce e supportato da un 'sistema premiante macchinoso e complesso … a volte machiavellico' con un approccio oscillante ai canali indiretti (il cui peso era sempre più crescente nel mercato) e con un eccesso di offerta. Conseguentemente ci furono varie evoluzioni di responsabilità nei differenti contesti organizzativi.
I risultati non furono coerenti con le attese, né a livello Gruppo, né a livello Bull Italia e iniziarono a metà degli anni 90 le prime dismissioni e ‘razionalizzazioni’ anche in Bull Italia.
Nel 1997 Guy de Panafieu divenne presidente del Gruppo. Verso la fine dello stesso anno, Bruno Pavesi lasciò l’Azienda e anche a livello di Bull Europa ci furono in quegli anni non pochi avvicendamenti. L’uomo della sostanziale continuità, anche nella fase successiva, fu Alan Zeitoun, uomo 'da sempre in Bull'.
Torniamo allo sviluppo di prodotti.
Durante il periodo Honeywell Bull e Bull HN (da inizio 1987 a metà del 1989 circa), dal Laboratorio di Pregnana Milanese e dalla Fabbrica di Caluso uscirono nuovi modelli basati su Sistema Operativo Unix, spostando gradualmente l’offerta, anche in coerenza con il know how storico di Pregnana, dai microsistemi a modelli di fascia medio - piccola e fascia media.
Nello specifico, vennero rilasciati nel 1988 i Sistemi DPX 25 e DPX 45, sistemi con due microprocessori Motorola 68020, 20 MHz + MMU, Sistema Operativo UNIX SYS Release 2.0 portato su Dual CPU, Tecnologia VLSI/PLD.
Nel ‘nuovo contesto’ il management francese di Bull ovviamente acquistò da subito influenza crescente (anche alla luce dei passi successivi già decisi …), ma, riconoscendo che il Laboratorio di Pregnana Milanese era all’avanguardia nei prodotti con Sistema Operativo UNIX, per lanciare il nuovo business a livello di intera compagnia (ancora pesantemente impegnata sulla linea DPS 7) creò nel 1988 la Bull-X3S, una Joint Venture paritetica con Bull S.A., con l’italiano Lucio Pinto nella posizione di Direttore alle dirette dipendenze del Presidente del Gruppo.
La Bull-X3S fungeva sostanzialmente da pianificazione, marketing strategico e coordinamento dell’intera offerta UNIX del Gruppo. Era organizzata, al livello del management che rispondeva a Lucio Pinto, in una struttura di Product Planning con Giancarlo Collina, una di Engineering con Marcello Ardizzone e una di Marketing, Licence e vendite OEM con Armand Malka (quest’ultima era la struttura con più persone, di cui molte provenienti da Honeywell Bull Italia).
La Bull-X3S e soprattutto l'Ingegneria di Pregnana Milanese, conseguirono importanti risultati sul piano tecnico, come quello raggiunto nella grande gara (Mustang, 1987-1988) per la fornitura di Sistemi DPX 2/3XX al Governo USA (Dipartimento della Difesa). Il DPX 2/3XX risultò primo nel benchmark, che metteva a raffronto costi e prestazioni dei prodotti dei maggiori competitori come IBM, UNISYS, AT&T. I parametri di gara non erano solo quelli delle performance (come forse pensò allora qualcuno); purtroppo il prodotto 'non era americano' e l’enorme fornitura di 10.000 Sistemi andò a IBM.
I volumi UNIX sul mercato Bull decollarono però molto lentamente. Relativamente al mercato italiano (e probabilmente non solo) è stata opinione comune alla quasi totalità dei responsabili dell’attività commerciale, sin dalle origini dell’offerta UNIX, che i tempi di spinta verso i sistemi standard furono troppo anticipati, creando non pochi problemi e impatti di fatturato anche per 'cannibalizzazione' dei microsistemi proprietari.
Per i manager Bull-X3S, specie per i più stretti collaboratori di Lucio Pinto (quasi tutti come lui provenienti dal Laboratorio di Pregnana Milanese), non fu facile ottenere le risorse che il business richiedeva.
Bull-X3S entrò in una fase difficile. Motorola bloccò l’evoluzione dei suoi microchip: l’ultimo annunciato, il microprocessore 68050, non uscì mai. Le caratteristiche pianificate per questo microprocessore avrebbero consentito altri due anni almeno di sviluppi competitivi a bassi costi, con tempi rapidi, come era stato precedentemente sperimentato con il microprocessore Motorola 68030 a 33MHz. Privi della tecnologia di base si entrò in un pesante periodo di transizione, alla ricerca di una soluzione Micro-RISC, la nuova tecnologia che prometteva nuove frontiere di bassi costi e alte prestazioni, il solito raddoppio ogni uno, due anni [2].
Nel 1991, Lucio Pinto lasciò Bull-X3S; l’azienda qualche tempo dopo, di fatto venne sciolta e tutte le attività relativi ai Sistemi UNIX rientrarono sotto il management Bull, sempre però ‘protette’ in un'organizzazione a sé stante, per non essere fagocitata dall’enorme azienda ancora impegnata, almeno per un buon 90%, sui Prodotti con Sistema Operativo proprietario GCOS.
La struttura che si occupava dello sviluppo di Sistemi del Laboratorio di Pregnana Milanese venne integrata nella specifica divisione Unix Small Medium Operation (USMO) di Francis Akermann, un alsaziano conoscitore e critico dell'organizzazione statica della grande Bull, competente, buon negoziatore, sostenitore dell’innovazione e delle strutture efficienti.
Per sua decisione, i Direttori Bull di Pregnana assunsero anche la direzione del Laboratorio Bull di Echirolles (Grenoble - Francia) e non viceversa, come ci si sarebbe aspettato dalla prassi Bull. L’integrazione per gli sviluppi Hardware fu semplice; data la disparità, non numerica, ma di know-how, i gruppi di lavoro di Pregnana Milanese, guidati da Ermanno Maccario, ebbero sempre un’egemonia non imposta, ma ‘nei fatti’. Più agguerrita fu la ‘lotta’ per gli sviluppi Software, dove, a parte la linea gerarchica, lo sviluppo del BOS (Bull Operating Sistem) UNIX passò, per il 90%, nelle mani del Laboratorio di Echirolles.
Il Chip RISC R4000: una vana attesa e il conseguente ‘stop ai progetti’
Nel periodo 1989/90, dopo gli ultimi annunci dei Sistemi DPX 2/320 e DPX 2/340-360 della linea con chip Motorola, si era in spasmodica attesa del primo Chip-RISC R4000 in sviluppo da due anni presso l'americana MIPS, una azienda della Silicon-Valley - California - USA.
La MIPS era una piccola azienda costruita su un paio di 'deus-ex-machina' di altissimo livello tecnico, che modificavano continuamente il progetto. Dalla 'sera alla mattina' dopo la 'chiusura dei files', cioè il congelamento del progetto logico-circuitale per passare alla fonderia del silicio, improvvisi ripensamenti spesso portavano a cambiamenti consistenti (anche del 20%).
Dopo alterne vicende, nel novembre del 1990, fu evidente che il programma MIPS era in forte ritardo e a rischio di fallimento. Per la storia, il chip uscirà anni dopo, ridimensionato e usato nei telefonini, anche di Motorola.
La conseguenza del fallimento fu lo stop dei progetti in corso dei nuovi Sistemi basati su questo chip e ormai realizzati a livello prototipale.
Il sistema New Common Line (NCL), che doveva succedere ai DPX per il mercato Bull, e il Sistema NPX sviluppato per la NEC (Nippon Electric Company), che pagava il costo del manpower e delle attrezzature, subirono un inevitabile impatto. Nel febbraio 1992 la NEC raccolse a Pregnana tutto il materiale, lo riutilizzò e, malgrado tutto, apprezzò gli sforzi fatti e l’impegno profuso.
Intanto, centinaia di ingegneri 'senza RISC' rischiavano di non avere un futuro credibile.
Il Progetto Pegasus e i Server ESCALA
Fu Francis Akermann a negoziare sia con Motorola (WACO), sia con IBM (Austin) e HP, nei mesi di Dicembre 1990 e Gennaio 1991.
La scelta cadde su IBM con il suo CHIP-RISC-Power-PC-601, inizialmente a 100 MHZ (dopo un 'ballottaggio' con il RISC di HP 'deciso' dall’allora primo ministro francese Madame Cresson). Questo accordo prevedeva anche lo sviluppo congiunto delle architetture SMP, fino a otto CPU, per i nuovi Sistemi basati sul processore RISC e sul sistema operativo AIX (lo UNIX di IBM).
Per lo sviluppo dell’architettura hardware fu scelto il laboratorio di Pregnana Milanese per la lunga esperienza maturata nelle architetture SMP e una decina di specialisti IBM di architetture hardware lavorarono a Pregnana. Le modifiche ad AIX, per consentire il supporto dell’architettura SMP, furono realizzate nella sede IBM di Austin con la partecipazione di una ventina di specialisti UNIX di Pregnana.
PEGASUS fu il nome assegnato a questo progetto congiunto Bull-IBM. ESCALA il nome dato da Bull alla linea di sistemi progettati in base a questo accordo, i primi che verranno commercializzati come Server.
Il primo modello (ESCALA D7R) venne annunciato nel 1992, ... cui seguirono, nel 1993, ESCALA MT, nel 1994/95/96 due ‘CPU evolution’ e, nel 1998, il primo modello '64 BIT RISC PLATFORM on D7R models'.
Nel 1997 vennero annunciati i modelli della seconda generazione di ESCALA e nel 1999 videro la luce i modelli ESCALA T430 e ESCALA E230.
Sistema ESCALA. Tecnologia RISC. I diversi modelli e configurazioni del Sistema ESCALA
Con il progetto ESCALA, il Laboratorio di Pregnana Milanese divenne un player mondiale per i sistemi UNIX, padrone di un'architettura molto innovativa per il chip Power-PC.
Si trattava di un grosso server in cui quattro micro-chip lavoravano assieme tramite un commutatore crossbar, in sostanza un altro chip sviluppato appositamente da Pregnana capace di aprire e chiudere multipli e velocissimi circuiti di comunicazione tra processori, le memorie locali e la memoria centrale.
Negli anni successivi l’evoluzione dei crossbar permise una scalabilità effettiva, sia in termini di costi sia in termini di prestazioni, fino a 8 processori.
Sistema ESCALA. Tecnologia RISC. Elevato numero di alloggiamenti per device rimovibili 'a caldo' dall'utente
I Sistemi ESCALA furono fabbricati anche da IBM a Vimercate (MI) fino alla chiusura dello stabilimento, nel 2010.
La Bull decise di fabbricarli in Francia, nello stabilimento di Angers, all’interno di un articolato progetto di razionalizzazione e contenimento costi. Per la prima volta, la fabbrica di Caluso fu esclusa dalla fabbricazione di un prodotto progettato a Pregnana.
Privata della produzione dei sistemi, alla fabbrica di Caluso, ristrutturata e accorpata alla neocostituita Compuprint SpA, rimase la sola produzione delle stampanti.
Cronologia della terza pillola
1987 |
Nel mese di marzo, nasce Honeywell Bull... poi Bull HN Inc. |
1988 |
Nasce Bull-X3S - Joint Venture paritetica di Bull Italia e Bull S.A. Annuncio e consegne a Clienti dei Sistemi DPX 25 e DPX 45 - Sistema Operativo UNIX |
1989 |
Acquisizione da parte del Gruppo Bull di Zenith Data System (ZDS), attiva nel settore dei Personal Computer Annuncio e consegna a Clienti dei Sistemi DPX 2/320 - Sistema Operativo UNIX |
1990 |
Bull definisce il Piano Strategico, denominato "Horizon" Annuncio e consegna a Clienti dei Sistemi DPX 2/340 e DPX 2/320 - Sistema Operativo UNIX Pesante ritardo del Programma MIPS (sviluppo di un nuovo microprocessore RISC)... a rischio fallimento |
1991 |
Accordo tecnico commerciale con IBM |
1992 |
Annuncio del Sistema ESCALA D7R (Primo Sistema con Tecnologia RISC) |
1993 |
Inaugurato il Centro di Ricerca e Sviluppo di Avellino Annuncio del Sistema ESCALA MT Il Gruppo Bull decide lo spostamento della produzione dei Sistemi dalla fabbrica di Caluso (TO) alla fabbrica di Angers (Francia) |
1994 |
Il Laboratorio di Pregnana Milanese diventa Centro di Competenza europea per le 'migrazioni' verso Sistemi UNIX |
1996 |
Nasce Compuprint SpA |
1997 |
Annuncio della seconda generazione di Sistemi ESCALA PCI I/O BASE |
Allegati
Market Approach for Growth 1994
Da Struttura Classica a una mista
Note
[1] Per chi fosse interessato a più dettagli della assai complicata storia francese qui riassunta, due utili link possono essere:
http://www.feb-patrimoine.com/projet/histoire_informatique/cii_history.htm
http://www.feb-patrimoine.com/histoire/english/chronoa13.htm
[2] A questo link è possibile trovare una succinta descrizione della tematica:
http://wpage.unina.it/fpalmier/CalcolatoriElettronici/Item8.pdf