Riforma universitaria su un binario morto?

14/10/2010

La riforma dell’Università non approderà alla Camera. La Ragioneria di Stato ieri ha bocciato la copertura finanziaria del disegno di legge che oggi doveva essere discusso nel ramo inferiore del Parlamento. Per non ricevere anche il parere negativo della Commissione bilancio, il ministro dell’Istruzione Gelmini ha deciso di rimandare il provvedimento a dopo la sessione di bilancio, slittando di oltre un mese dalla data prevista e mettendo in serio dubbio l'approvazione della riforma.
I tecnici del Ministero del Tesoro hanno spiegato che mancano i soldi su diversi emendamenti. In particolare non ci sono i finanziamenti per l’assunzione di 9 mila professori associati entro 5 anni come previsto dal governo. Oltre al milione e 350 mila euro di tagli sul finanziamento ordinario che rischiano di mettere definitivamente in ginocchio l’Università italiana.

I vertici delle università, attraverso un comunicato della Giunta della CRUI, hanno espresso "disappunto e vivo allarme per il rinvio a dopo la sessione di bilancio del voto in aula alla Camera del DDL di riforma dell’Università", affermando che il Governo non si è impegnato a ricercare le risorse indispensabili a sostenere il provvedimento. La Conferenza crede che la riforma sia su un binario morto e chiede "al più presto i finanziamenti indispensabili consentendo che l’iter legislativo possa essere effettivamente ripreso e portato a conclusione".

Di diverso avviso è la reazione della Rete29Aprile, che rappresenta le istanze di molti ricercatori universitari, che "prende atto con soddisfazione della notizia del rinvio della discussione in aula alla Camera del Disegno di Legge di riforma dell’Università", sottolineando "le contraddizioni di una legge 'a costo zero' " e augurandosi che questa frenata possa servire a rilanciare una nuova riforma dell'Università.