Intervista a Fabio Rinaldi

Prima qualche nota personale, tu sei professore di Matematica? Che percorso didattico professionale hai seguito?
Insegno Modelli matematici per l'Ingegneria meccanica presso l'Università " Guglielmo Marconi" a Roma e collaboro con altre istituzioni come il CERFIM di Locarno. Ho studiato Matematica all'Università e mi sono specializzato in Analisi funzionale presso l'Università e il Politecnico di Zurigo.

Quali sono le tue passioni?
La musica anzitutto. Ho studiato chitarra classica per poi passare al blues. poi sono appassionato anche di pittura, essendo figlio di pittore.. Poi c'è il calcio per "follia collettiva", la Roma!

Dove nasce l'incontro con il teatro?
L'incontro con Pierpaolo Palladino è stato quasi casuale, aleatorio, per usare un termine a me caro. In pizzeria  eravamo vicini di sedia e ci siamo scambiati due chiacchiere sulla vita di alcuni matematici e le loro emozioni. E' stata la scintilla, il big bang.

In questo spettacolo qual'è stato il tuo contrbuto?
Puoi vederlo quando si parla in termini tecnici di Matematica. Anche nella colonna sonora, nella rappresentazione del frattale della Roma e nella matematica nel calcio, vista dall'alto dello stadio.

Sulla scia della domanda se la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere la vita,  la Matematica è utile al teatro e/o viceversa?
La Matematica è utile e basta. Andrebbe divulgata meglio. Il teatro è uno dei tanti mezzi per diffonderne anche i contenuti estetici.

Come pensi che possa vedere questo spettacolo uno studente delle scuole superiori?
Lo studente medio italiano vive una crisi di valori un pò diffusa in ogni ambito della vita sociale. Questo lavoro teatrale non pretende di dare consigli ma semplicemente di suscitare una emozione, di accendere una fiammella nelle anime di chi osserva e magari di lasciare un segnale piccolo ma indelebile.

Pensi che, dopo "La Matematica sentimentale" ci potranno essere altre tue collaborazioni in ambito teatrale?
Non lo so anche se  me lo auguro. Sinceramente mi aspetterei, anche da me, un seguito sulla scia di questo lavoro. Sarebbe bello, e utile.