Argento vivo
M. Malvaldi
Argento vivo
Sellerio, Palermo, 2013
pp. 288; euro 14,00
La vicenda si apre con la rapina nella casa di uno scrittore molto noto. Col bottino, sparisce il computer, anch'esso color argento, in cui è salvato il suo ultimo romanzo non ancora consegnato alla casa editrice e incautamente non conservato in altro modo. Da questo momento il file comincia a scivolare come argento vivo sul piano accidentato della sua avventura e si insinua, imprendibile e vivificante come il metallo liquido degli alchimisti, nella vita quotidiana dei tanti e diversi protagonisti.
Ognuno dei quali sarebbe per sorte lontanissimo dagli altri, ma si trova coinvolto occasionalmente a causa della deviazione che quel manoscritto ha impresso nella sua esistenza. Il grande scrittore e la moglie; il giovane ingegnere Leonardo, proprietario inconsapevole della Peugeot 206 color argento usata per il furto nella casa dello scrittore, che lotta con la vita insieme alla affannata compagna Letizia; la bella agente di polizia Corinna, che conduce l'indagine in competizione con il laido superiore, il questore Corradini; la banda improvvisata di ladri il Gobbo e il Gutta; il tecnico appena disoccupato che c'è capitato per caso; il vecchio editore e la giovane editor. Questa è varietà di personaggi che l'autore muove intorno alle eventualità aperte dallo svolgersi dell'inchiesta di polizia, su cui a loro volta gli individui incidono inconsapevoli con le scelte che fanno, creando una commedia degli incroci della vita.
Malvaldi crea una commedia poliziesca dove l'indagine viene ambientata in quella zona misteriosa in cui avviene l'incontro tra il caso, la libertà di agire e il corso necessario delle cose.
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