I numeri magici di Fibonacci
K. Devlin
I numeri magici di Fibonacci. L'avventurosa scoperta che cambio la storia della matematica
Rizzoli, Milano, 2012
pp. 218; euro 18,00
E' possibile dividere il libro di Devlin in tre parti: nella prima l'autore analizza la cultura europea precedente a Fibonacci. Conosciamo così il matematico indiano Brahmagupta che per primo, nel 600 d.C., aveva scritto un testo di Matematica "Brahmasphuta Siddhanta" in cui è presente lo zero e dove si mostrano le proprietà che questo ente deve avere. Incontriamo poi le figure di al-Kuwarizmi (780-850 d.C.) e di molti matematici arabi che avevano sviluppato la matematica indiana. Sempre in questa prima parte segue un elenco di tutti gli studiosi europei che avevano tradotto i lavori dei matematici arabi. Con questi capitoli introduttivi l'autore ci aiuta a comprendere il contesto in cui si muoverà Fibonacci.
Nella seconda parte Devlin esamina in dettaglio i XV capitoli del "Liber abbaci" di Fibonacci e fa un confronto con i libri degli matematici che lo hanno preceduto, mettendo in evidenza le analogie e le novità introdotte da Leonardo. In questa analisi l'autore sottolinea l'importanza che Fibonacci attribuisce ai problemi mercantili e l'attenzione che Leonardo dedica a divulgare questa "nuova" aritmetica. Fibonacci dedica molta attenzione alla scelta dei problemi e la gran parte di questi vengono proposti in forma di giochi matematici.
La terza parte è dedicata a esaminare se e quanto i libri di Fibonacci hanno modificato le conoscenze precedenti dell'Aritmetica e dell'Algebra. Attraverso l'esame delle pubblicazioni successive al "Liber abbaci", Devin ci conduce fino alla "Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalita" di Luca Pacioli. L'autore dedica, le ultime pagine del suo libro, a spiegare quanti secoli ci sono voluti e quante e quali opposizioni ci sono state prima che le nuove cifre diventassero patrimonio comune di tutti i cittadini dei Paesi europei.
-
FileCopertina (182.8 KB)