Il mappamondo di Behaim
C. Pasqua
Il mappamondo di Behaim
Robin Edizioni, Roma, 2017
pp. 192; euro 14,00
Ottorino, investigatore privato con la passione per le donne e per la birra, riceve la visita di una seducente nobile signora che gli chiede di ritrovare il prezioso mappamondo cinquecentesco del geografo Behaim rubato dalla collezione del padre. Mappamondo che non si sa se sia mai stato acquistato dal padre, e nemmeno si sa se l'avvenente signora sia davvero una principessa come ella afferma.
E così l'intera vicenda si complica, l'indagine svela inquietanti risvolti che coinvolgono umane bassezze e malavita organizzata. Non mancano tratti esoterici, sette segrete e momenti in cui la realtà si confonde con il sogno, come nella miglior tradizione del giallo metafisico. Fatto sta che il povero investigatore arriva a scoprire le losche vicende in cui sono coinvolte nobili famiglie, con la protezione di politica, clero e forze dell'ordine, sempre pronti a chiudere un occhio (o entrambi) se non addirittura a diventare complici.
Seguendo le disavventure di Ottorino, e i suoi dialoghi con l'amico di scuola ora vice questore, il lettore viene condotto alla scoperta delle fonti di facile guadagno dei vecchi e nuovi ricchi della città, dallo sfruttamento della prostituzione al traffico di droga fino ai profitti derivanti dalla gestione malavitosa dei centri di accoglienza per immigrati. Il tutto in una città degradata, con strade e palazzi fatiscenti. Non sveliamo il nome della città, anche se gli amici del PRISTEM, che ben conoscono Cesare Pasqua per averlo incontrato ai convegni o ai giochi matematici o per aver letto i suoi precedenti romanzi, avranno già capito di quale si tratti.
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