Il museo dei numeri
P. Odifreddi
Il museo dei numeri
Rizzoli, Milano, 2014
pp. 428; euro 22,00
Nel 1960 il neurofisiologo Warren McCulloch, evidentemente insoddisfatto delle molte rigide e vuote definizioni che erano state sciorinate fino ad allora dai filosofi, pose questi due quesiti:
Cos'è il numero, che l'uomo lo può capire? E cos'è l'uomo, che può capire il numero?
Nel suo ultimo libro, il matematico torinese Piergiorgio Odifreddi affronta le due domande con un approccio più fluido e pratico: invece di provare a dirci cos'è il numero in astratto, mostra utilmente una serie di numeri in concreto. In particolare ne sono stati scelti una cinquantina tra quelli che meglio si prestano a essere raccontati, mostrandoci di ciascuno la struttura globale e i particolari locali. Ma non solo, questi numeri vengono anche rappresentati, infatti il volume raccoglie delle vere e proprie di gallerie di immagini e il lettore ha la sensazione di passeggiare tra le sale di un museo.
Nel corso della lettura (o visita guidata se si preferisce) si incontreranno i numeri da 0 a 9, scoprendo di non conoscerli così bene come pensava, oppure si troverà il fascino nascosto di numeri che si credevano senza interesse, come 42 o 1729. Si immagineranno numeri tanto grandi da essere quasi inafferrabili e inconcepibili. E infine arriverà a intuire perché i matematici pensano che i numeri siano la cosa più vicina al divino che l'uomo possa percepire: perché lo sono.
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