Infinitamente piccoli
A. Alexander
Infinitamente piccoli
Codice, Milano, 2015
pp. 376; euro 26,90
Il 10 agosto 1632 cinque padri gesuiti si riunirono in un austero palazzo di Roma per censurare, perché considerata sovversiva, un'affermazione apparentemente innocua che avrebbe gettato le basi della matematica moderna: una linea continua è composta da punti infinitamente piccoli. Ma non si trattava solo di speculazione teorica. In ballo c'era molto di più: il concetto di infinitesimo metteva in discussione l'idea del mondo come luogo razionale e governato da leggi matematiche esatte, e con essa il dogma di un ordine naturale, politico e sociale immutabile.
Amir Alexander ci racconta la storia di una lotta, combattuta dalla Germania all'Inghilterra, dalla Roma papale alle stanze della royal society, che vide schierati da un lato i difensori dell'autorità costituita, disposta a tutto pur di mantenere salda l'ortodossia, e dall'altro i promotori di un'epoca di Ilberta intellettuale e progresso scientifico.
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