La forma delle cose

Year: 2019
Un viaggio, quello della geometria (parola che deriva dal greco e significa "misura della terra"), iniziato oltre 3000 anni fa e nel quale ritroviamo essenzialmente le caratteristiche dello sviluppo evolutivo del pensiero scientifico moderno, fatto di progressive estensioni del campo di ricerca e di continui miglioramenti nelle tecniche di indagine

M. Andreatta

La forma delle cose

Il Mulino, Bologna, 2019

pp. 252; euro 15,00

 

Un viaggio, quello della geometria (parola che deriva dal greco e significa "misura della terra"), iniziato oltre 3000 anni fa e nel quale ritroviamo essenzialmente le caratteristiche dello sviluppo evolutivo del pensiero scientifico moderno, fatto di progressive estensioni del campo di ricerca e di continui miglioramenti nelle tecniche di indagine. Un viaggio straordinario, contrassegnato anche da vere e proprie rivoluzioni del pensiero. Partendo dalla geometria elementare, l'autore ci racconta idee sempre più complesse e non teme di accennare anche ad alcuni tra i più importanti risultati dei giorni nostri. In questo modo, per un verso, ci porta a guardare con occhi nuovi le operazioni geometriche che effettuiamo naturalmente nel nostro quotidiano (orientarsi nello spazio, percepire un oggetto attraverso la sua forma, minimizzare gli spostamenti ecc.), finché anche concetti come simmetria, essenzialità, armonia assumono un nuovo significato.

Per un altro, ci porta invece a intravedere un probabile futuro nelle nuove frontiere della disciplina: lo sviluppo dei Big Data a partire dalla curva di Peano, le applicazioni alle scienze della vita e alle biotecnologie, le relazioni tra la fisica statistica e la geometria che, grazie ai risultati di Perel'man e ai successi nella classificazione delle varietà algebriche, saranno probabilmente la nuova lingua utilizzata dalla fisica teorica nella ricerca della forma dell'universo attraverso una "teoria del tutto". Sempre senza rinunciare a godere della bellezza delle forme.