La leggendaria storia di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall

Year: 2019
Operazione Epsilon è il nome in codice dell'azione compiuta nella primavera del 1945 dai servizi segreti delle forze alleate, alla vigilia della resa tedesca (avvenuta l'8 maggio) mentre il conflitto restava ancora aperto sul fronte asiatico per chiudersi il successivo 2 settembre con la resa giapponese dopo i bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki del 6 e 8 agosto rispettivamente.

G. Greison

La leggendaria storia di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall

Salani, Firenze, 2019

pp. 304; euro 15,90

 

Operazione Epsilon è il nome in codice dell'azione compiuta nella primavera del 1945 dai servizi segreti delle forze alleate, alla vigilia della resa tedesca (avvenuta l'8 maggio) mentre il conflitto restava ancora aperto sul fronte asiatico per chiudersi il successivo 2 settembre con la resa giapponese dopo i bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki del 6 e 8 agosto rispettivamente. L'operazione consisteva nell'arresto di 10 famosi fisici tedeschi, noti per i loro studi e fondamentali scoperte nel campo della fisica nucleare. Tutti personaggi che probabilmente avevano collaborato con il programma nucleare della Germania nazista con l'obiettivo di realizzare armi nucleari, nell'ambito di progetti che avrebbero potuto portare a un esito completamente diverso del conflitto. Tra il primo maggio e il 30 giugno vennnero catturati Werner Heisenberg, Max von Laue, Otto Hahn, Walther Gerlach, Paul Harteck, Kurt Diebner, Carl Friedrich von Weizsäcker, Karl Wirtz, Erich Bagge e Horst Korsching, e dal 3 luglio 1945 al 3 gennaio 1946 (esattamente per sei mesi perché la legge inglese impediva il fermo di polizia per un periodo maggiore) vennero internati a Farm Hall, una confortevole villa nei pressi di Cambridge in cui erano installati microfoni ovunque. Era consentito loro di leggere i giornali ma non di comunicare con l'esterno.

Questo arresto doveva evitare agli scienziati di collaborare con eventuali nazisti non ancora rassegnati alla sconfitta e soprattutto impedire che potessero avere coi sovietici, dato che si stavano già delineando i rapporti di forza fra le potenze per i futuri assetti mondiali. Nel contempo le registrazioni delle loro conversazioni, con gli eventuali commenti sugli avvenimenti, poteva permettere agli Alleati di verificare sia le loro eventuali responsabilità e collaborazioni nel periodo del nazismo, sia le loro future intenzioni.

Una storia a dir poco intrigante, una chiara dimostrazione dei legami strettissimi fra ricerca avanzata di fisica teorica e equilibri mondiali, una novità assoluta di quegli anni che avrebbe poi caratterizzato gli assetti politici e strategici degli anni successivi. Ma cosa accadde durante quei sei mesi a Farm Hall? Cosa hanno detto e cosa hanno fatto quei fisici durante la loro forzata coabitazione in uno spazio così ristretto? Prova a raccontarcelo Gabriella Greison in questo libro, forte dei colloqui con il figlio di Heisenberg, Martin. Werner Heisenberg era il personaggio senza dubbio più emblematico del gruppo, noto per il principio di indeterminazione che sta alla base della moderna interpretazione della fisica quantistica e premio Nobel per la fisica nel 1932. Ma anche von Laue aveva ottenuto il Nobel nel 1914, e a questi due se ne aggiunse un terzo, questa volta per la chimica, la cui attribuzione viene comunicata ad Hahn proprio durante la sua permanenza a Farm Hall (poco dopo la notizia dell'utilizzo delle bombe atomiche, evento che gli aveva suscitato forti sensi di colpa essendo lui ufficialmente designato come lo scopritore della fissione nucleare). Queste vicende scientifiche, insieme a quelle umane, sono raccontate dalla Greison attraverso un originale punto di vista, quello del cuoco della villa. Questo simpatico espediente narrativo le consente di mettere in luce, con toni talvolta un po' troppo enfatici ma sicuramente efficaci, lo stupore e il fascino che la fisica suscita nei non addetti ai lavori, unitamente alle confidenze amichevoli e gli aspetti umani che inevitabilmente si manifestano durante una prolungata convivenza in un ambiente così ridotto: dalle considerazioni sulla scienza a quelle sulla religione, dalla filosofia alle ricette di cucina, fino agli scherzi, i canti e le serate musicali intorno ad Heisenberg che suona il pianoforte.

Tra una confidenza e l'altra i misteri dei rapporti fra scienziati e nazismo, i dubbi sulla loro reale volontà di collaborare con un regime così tremendo, la difficoltà a distinguere gli atteggiamenti di facciata da quelli legati a reali convinzioni. E sullo sfondo il dramma del misterioso incontro del settembre 1941 fra Heisenberg e il suo maestro Bohr nella Copenaghen occupata dai Nazisti, mentre entrambi gli schieramenti contrapposti inseguivano il progetto di costruzione della bomba atomica. La vicenda narrata anche da Michael Frayn nella commedia Copenaghen, recentemente riproposta nei teatri italiani dalla compagnia di Umberto Orsini. A proposito, anche da questo libro della Greison scaturisce una proposta teatrale. Un valore aggiunto alla lettura del libro.