L'Arca di Gödel
F. Pollini
L'Arca di Gödel
Carocci, Roma, 2015
pp. 88; euro 12,00
Dopo "Sulle Tracce di Archimede", prima commedia della collana Teatro e Scienza, diretta per la Carocci Editore da Vincenzo Fano e Franco Pollini sono usciti altri due volumi della stessa collana.
Nel primo, "L'Arca di Gödel", sono raccolti tre interessanti testi teatrali (scritti da Franco Pollini, direttore del teatro di Cesena e filosofo della scienza) tutti calati nel clima delle fondamentali e rivoluzionarie interazioni fra fisica e matematica del Novecento. La prima commedia, "Sonata per Milena", è un drammatico dialogo a tre fra Einstein, la prima moglie Mileva Marić e il secondogenito della coppia Hans Albert. Sullo sfondo gli articoli di Einstein del 1905, il suo annus mirabilis, ai quali la moglie ha contribuito per le sue competenze matematiche, ma in primo piano le drammatiche vicende familiari: la figlia primogenita Lieserl, abbandonata dalla coppia, poi il divorzio. Il tutto intercalato dalle musiche eseguite da padre e figlio, al violino e pianoforte rispettivamente.
La seconda commedia di Pollini riguarda un dialogo fra un filosofo e un matematico, sui teoremi di incompletezza, e come questi teoremi in apparenza di carattere prettamente logico-matematico sono fortemente legati a ogni campo del sapere, dai limiti della fisica a quelli del nostro stesso linguaggio. A margine del dialogo una grigia figura silenziosa, il signor Completezza, che ascolta il dialogo e presumibilmente ne coglie i significati profondi ma non riesce a esprimerli con le parole. Un problema, appunto, di incompletezza.
Il terzo atto unico, che dà il titolo al volume, è un tour attraverso la scienza del Novecento e i suoi complessi intrecci interdisciplinari, espresso da un drammatico e profondo dialogo a quattro voci fra Einstein, Gödel, Freud e, di nuovo, Milena, prima moglie di Einstein. Gli avvincenti dialoghi, espressi con un linguaggio immediato, ma nello stesso tempo rigoroso e profondo, legano scienza, filosofia e società, in un'atmosfera in cui collaborazioni scientifiche e rapporti umani si confondono, come nella famosa commedia di Michael Frayn "Copenhagen".
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