Letteratura come filosofia naturale
Mario Porro
Letteratura come filosofia naturale
Medusa, Milano 2009
pp. 226; euro 19,50
Si potrebbe sbrigativamente presentarlo come un libro sui rapporti tra Scienza e Letteratura. Si tratta in realtà di uno studio serio e approfondito su tre “Grandi” della Letteratura italiana del Novecento: Primo Levi, Carlo Emilio Gadda e Italo Calvino accomunati nel loro sforzo di affidare alla letteratura il compito di proseguire nell'istanza conoscitiva che è propria delle scienze. Ai tre autori sono dedicati i saggi che compongono il volume.
“Calvino, Gadda e Levi sono concordi nell'indicare nella scrittura uno dei modi migliori per mettere in ordine il mondo (...). La coppia ordine-disordine consente di parlare a una voce del mondo naturale e del collettivo umano, dei processi interni alla materia e delle forme della cultura. Si tratta di raccogliere la sfida del labirinto per tracciarne la mappa. Il modello è quello descritto da Primo Levi ne “I Sommersi e Salvati”: “All'immagine dell'intellettuale confinato nell'orizzonte spirituale della cultura umanistica e della filosofia, Levi oppone una definizione più articolata e comprensiva: l'intellettuale è colui che, al di là della professione, mantiene viva la sua cultura, si sforza di rinnovarsi, accrescersi e aggiornarsi (...) non prova indifferenza o fastidio davanti ad alcun ramo del sapere, anche se, evidentemente, non li può coltivare tutti”.
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