L'uomo che sapeva troppo
David Leavitt
L'uomo che sapeva troppo
Codice Ed., Torino, 2007
pp. 247 ; Euro 19,00
E' una (bella) biografia di Alan Turing. Come in ogni biografia che si rispetti, comincia con la nascita del protagonista - siamo nel 1912 - e termina con la morte e il suicidio nel 1954. Anzi, va oltre di qualche anno : "negli anni successivi alla sua morte, molti amici di Turing iniziarono una specie di cospirazione insieme alla madre per diffondere il mito che la sua morte non fosse la conseguenza di un suicidio, ma di un esperimento scientifico andato storto".
In mezzo, tra nascita e morte, c'è Princeton, la "sua" macchina e il contributo fornito allo sviluppo del computer moderno, Bletchley Park e la "bomba" contro "Enigma" durante la seconda guerra mondiale, la sua omosessualità e l'arresto.
"Alan Turing ha colmato il divario fra il territorio della matematica pura, piacevolmente inutile e (per gran parte della gente) remota, e il mondo dell'industria e delle fabbriche in cui la capacità di una macchina di moltiplicare fra loro giganteschi numeri primi, o di affrontare decine di migliaia di possibili sostituzioni di lettere in cerca di una corrispondenza, o di aiutare nella progettazione di un ponte,significava la differenza fra il successo finanziario e il fallimento".
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