Scienziate nel tempo. 75 biografie

Year: 2016
Il volume è una nuova edizione ampliata e aggiornata del primo testo del 1997 frutto della prima ricerca italiana sul rapporto delle donne con la scienza condotta con il Centro PPRISTEM. Giunto alla sesta edizione, il libro raccoglie ora 75 biografie di scienziate ed è arricchito da un percorso sulla storia dell'educazione e dell'istruzione delle donne.

S. Sesti, L. Moro

Scienziate nel tempo. 75 biografie

Edizioni LUD, Milano, 2016

pp. 230; euro 12,00

 

Il volume è una nuova edizione ampliata e aggiornata del primo testo del 1997 frutto della prima ricerca italiana sul rapporto delle donne con la scienza condotta con il Centro PPRISTEM. Giunto alla sesta edizione, il libro raccoglie ora 75 biografie di scienziate ed è arricchito da un percorso sulla storia dell'educazione e dell'istruzione delle donne.

La questione è trattata con una particolarità: quella di non indagarne i presupposti scientifici o epistemologici ma offrire il profilo biografico delle scienziate, legandolo a un'immagine che strappa molte di queste donne da un anonimato anche visivo.

I profili biografici sono preceduti da brevi introduzioni relative ai periodi storici che tracciano in forma divulgativa i contorni principali della presenza femminile nelle diverse epoche. In particolare è stato considerato il rapporto delle donne con il sapere e con le tecniche; ne sono state ricordate le attività nei vari luoghi di produzione della cultura: corti, salotti, conventi o centri di ricerca e ne è stata rilevata l'assenza dalle massime istituzioni delegate alla trasmissione del sapere come accademie e università. Un vuoto vistoso, anche se non totale, che si protrae almeno fino alla seconda metà del XX secolo.

Per quanto riguarda le biografie, il merito del volume è quello di portare alla luce anche studiose come le matematiche Maria Gaetana Agnesi, Emmy Noether, Sophie Germain e la giovane Maryam Mirzakhani, prima donna a ricevere la medaglia Fields, o come Rosa Luxemburg economista e non solo politica. Ampio spazio è dedicato alle scienziate italiane, da Laura Bassi – prima italiana a ottenere una cattedra universitaria nella Bologna del Settecento – a Ilaria Capua e Fabiola Gianotti, prima donna a dirigere il Cern di Ginevra, passando per Margherita Hack e il Nobel Rita Levi Montalcini.