Un genio nello scantinato
A. Masters
Un genio nello scantinato
Adelphi, Milano, 2013
pp. 319; euro 24,00
Il libro è la biografia di un personaggio eccentrico e poco conosciuto: Simon Norton, da molti considerato il più incredibile prodigio matematico della sua generazione. Norton (ora cinquantenne) rappresenta senza dubbio l’idea che molti hanno del matematico: è un uomo irsuto con capelli alla Einstein, indossa la stessa maglietta per giorni e dei pantaloni putridi e la sua igiene personale non è delle migliori. E' un lettore compulsivo, conosce a memoria gli orari degli autobus e come se non bastasse da bambino si identificava con il numero 5. Quando da ragazzo fece il test del quoziente d'intelligenza, il suo punteggio fu sovrumano: 178 quando convenzionalmente il livello dei geni è qualsiasi numero sopra il 140. Gli interessi scientifici di Norton riguardano la simmetria, durante la sua carriera ha partecipato alla compilazione dell'Atlante dei gruppi finiti, una sorta di un inventario di forme simmetriche, fra i quali "il mostro", una branca della teoria dei gruppi che potrebbe assomigliare a una griglia di sudoku, solo che invece di nove colonne ne ha 808.017.424.794.512.875.886.459.904.961.710.757.005.754.368.000.000.000. Nel 1985 il trentatreenne Norton ebbe quello che fu definito un "catastrofico tracollo intellettuale", imputabile al primo errore di calcolo della sua vita e da allora è scomparso dall'accademia.
Vent'anni dopo, lo scrittore e illustratore Alexander Masters vive a Cambridge: il suo padrone di casa abita nel seminterrato ed è proprio Simon Norton. Il personaggio lo incuriosisce e dal libro esce un ritratto di un uomo giocoso e ribelle che non si dispera dei suoi fallimenti. Il volume si presenta come una serie di cartoline spedite da un paese lontano senza la pretesa di giudicare e comprendere tutto. Del resto, come diceva Wittgenstein, "se un leone potesse parlare, noi non riusciremmo a capirlo" e la stessa cosa vale in fondo anche per i geni.
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