Battiston rimosso dalla presidenza dell'Agenzia Spaziale Italiana

Con un annuncio sul suo profilo personale di Twitter, il fisico Roberto Battiston ha annunciato di essere stato rimosso – con una comunicazione del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Marco Bussetti – dal suo incarico di presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Battiston era stato nominato per la prima volta presidente dell'ASI nel 2014 e lo scorso maggio il suo mandato era stato rinnovato dall'ex ministro Valeria Fedeli fino al 2022. Il curriculum di Battiston non ha nulla da invidiare: classe 1956, è docente di Fisica sperimentale presso l'Università di Trento; ha lavorato a numerose ricerche scientifiche fra cui quelle per lo studio dei raggi cosmici e alcuni dei progetti cui ha collaborato si sono tradotti in strumenti ancora oggi presenti sulla Stazione Spaziale Internazionale.

 

Qualche segnale di insofferenza del nuovo governo nei confronti di Battiston era già nell'aria. Infatti durante l'estate l'esecutivo non aveva rinnovato il consiglio di amministrazione dell'Agenzia, bloccandone di fatto buona parte delle attività. A luglio, presso la presidenza del Consiglio, era stato istituto un fantomatico "Comitato interministeriale per le politiche spaziali" dal quale l'allora presidente dell'ASI era stato escluso e il cui coordinamento era stato affidato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, la cui professione di commercialista forse non si addice all'incarico.

Secondo il MIUR, la "cacciata" di Battiston rientra nel semplice spoil system, previsto dalla legge Frattini che consente di revocare le nomine assegnate nei sei mesi precedenti: "Non c'è nessuna polemica. Il motivo è chiaro ed è nelle carte", così ha affermato il ministro Bussetti; anche se dalle carte non si rilevano particolari irregolarità.

Roberto Battiston

 

Verità è invece che nei suoi anni di presidenza, Battiston ha contribuito ai successi dell'Agenzia Spaziale Italiana nell'ambito delle attività spaziali gestite a livello internazionale da partner quali l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la statunitense NASA. È stato tra i sostenitori del progetto Galileo, ovvero la costellazione di satelliti per realizzare un sistema alternativo al GPS e gestito in ambito europeo, e ha lavorato per favorire la collaborazione di ricercatori e astronauti italiani in ambito internazionale.