Chi ha scoperto l'America? Fenici e cartaginesi prima di Colombo: ecco le prove
Chi ha scoperto l'America? A questa domanda tutti sapremmo rispondere con sufficiente certezza: Cristoforo Colombo il 12 ottobre 1492! Ma leggendo L'America dimenticata, ultimo libro di Lucio Russo (docente di storia della Scienza presso l'Università di Roma Tor Vergata) sorgono diversi dubbi sulla correttezza della nostra risposta.
Infatti indagando fra le pieghe della storia della Geografia, l'autore ha evidenziato che già gli antichi Greci conoscevano latitudini e longitudini di località dell'America centrale. E' necessario un viaggio a ritroso nel tempo sino ad arrivare al matematico Eratostene di Cirene che nel III secolo a.C. aveva calcolato le dimensioni della Terra con un margine di errore di solo l'1% rispetto alle dimensioni effettive. Quattro secoli dopo, l'astronomo e geografo Claudio Tolomeo rimpicciolì la Terra, calcolando una circonferenza del 29% inferiore rispetto a quella di Eratostene. L'estremo occidentale del mondo sono quelle che Ipparco, nel II secolo a.C., aveva chiamato "Isole Fortunate" e che Tolomeo fece coincidere con le attuali Canarie. Questo errore di Tolomeo, secondo Russo, ha come unica spiegazione il fatto che all'epoca di Ipparco le "Isole Fortunate" non erano altro che le Piccole Antille nei Caraibi. Questi presunti contatti spiegherebbero i numerosi parallelismi nello sviluppo di molte attività nel Vecchio e nel Nuovo Mondo: agricoltura, allevamento, metallurgia, nascita delle città, scrittura e il concetto di "zero".
Per meglio approfondire la nuova luce che questo volume getta su molti aspetti della Storia, lunedì 10 marzo, alle ore 18.30, presso la libreria Mondadori Multicenter Duomo (in Piazza del Duomo 1 a Milano), in occasione della presentazione del volume L'America dimenticata, l'autore dialogherà con Giulio Giorello (docente di Filosofia della scienza presso l'Università degli Studi di Milano) con la partecipazione del filosofo Armando Massarenti e del giornalista Massimo Bernardini.