ENIGMA o ACROBATA?
ENIGMA o ACROBATA?
"..Ero partito da lì, da quel cartoncino color seppia che ritraeva i professori e gli assistenti, tredici uomini e due donne, del Politecnico di Reval intorno al 1930, nella posa che allora si assumeva di fronte alla macchina fotografica, specie quando si trattava di un gruppo. La foto era stata scattata nel cortile dell'Istituto....[Il] professor Y, che compare nel baricentro, se non nel centro, della foto:.. è il famoso professor Y, l'inventore della macchina Enigma..."
E' "esistita" veramente Enigma? E' davvero stata realizzata dai nazisti? E prima ancora, chi l'ha pensata? Che legami ci sono tra il professor Y e i suoi assistenti, in particolare le due giovani donne?
Giuseppe O. Longo ha affrontato l'intrigante quesito dell'esistenza di Enigma con il romanzo"L'acrobata", edito da Einaudi nel 1994. Uno scienziato italiano, il protagonista, è alla ricerca delle verità su Enigma, la macchina per la decrittazione universale seguendo sensazioni e intuizioni nate da un cartoncino color seppia, da lui trafugato da un museo. Sul cartoncino, una foto di gruppo che attornia il professor Y, professore estone che forse studiò la macchina. Inizia la ricerca di testimoni, di ricordi in un percorso mitteleuropeo geografico e letterario. L'Enigma "rende" il protagonista acrobata : il giallo sfuma in gioco, in incontri, amori e dolori : un viaggio senza rete sul filo della leggerezza e del silenzio. Già, perché..."ero finalmente davanti all'oggetto delle mie ricerche, ma non provavo nessuna emozione: freddezza, piuttosto, o apatia, come se avessi aspettato troppo e l'attesa mi avesse svuotato".
Giuseppe O. Longo L'acrobata Einaudi, 1994, pp. 173 |