L'uccisione di Eugenio Elia Levi
Il 28 ottobre del 1917 nei giorni successivi alla disfatta di Caporetto, moriva presso la Subida a Cormons colpito da un cecchino austriaco il comandante della 98° Compagnia del I° Reggimento Genio Eugenio Elia Levi e con lui uno dei più geniali e promettenti matematici italiani del diciannovesimo secolo.
Nato a Torino nel 1883, nono di dieci fratelli, figli di Giulio Giacomo Levi e Diamantina Pugliese, era fratello minore di Beppo Levi, anch'egli valente matematico, e Decio Valerio, ingegnere che cadde sul Monte Santo nel 1917. Dopo il diploma a poco meno di 17 anni, Levi si iscrisse alla Facoltà di Matematica dell'Università di Pisa e fu ammesso alla Scuola Normale Superiore. Nel 1905, si laureò discutendo, sotto la direzione di Luigi Bianchi, una tesi sulla teoria delle superfici a due dimensioni immerse in un iperspazio. Divenne poi assistente di Ulisse Dini e, nel 1909, professore di Analisi infinitesimale all'Università di Genova. Nel 1911 ottenne la medaglia d'oro della Accademia dei XL. Nella relazione di conferimento del premio, Vito Volterra scrisse che più di uno tra gli otto gruppi di lavori presentati sarebbe stato sufficiente per fargli vincere il prestigioso riconoscimento.
Nei mesi successivi allo scoppio della Prima guerra mondiale, Levi fu un acceso interventista. Partecipò come volontario, nonostante fu inizialmente scartato per limiti di altezza, alla prima guerra mondiale e morì a Subida, nel 1917, in un disperato tentativo di frenare l'avanzata nemica dopo la disfatta di Caporetto.
A guerra ultimata l'ex sindaco di Cormons, Antenore Marni, si adoperò per dare degna sepoltura al matematico e, con il concorso del Genio Militare, fece costruire una tomba sul luogo della prima sepoltura, presso la Subida.
L'evento suscitò l'attenzione della stampa locale che diede ampio risalto alla cerimonia e decretò come "Cormons gentile saprà gelosamente custodire ed onorare questo figlio del forte Piemonte".
La tomba di Eugenio Elia Levi nel luogo dove fu ucciso in località Subida
Qualche anno dopo, nel 1924, la salma fu esumata e trasportata a Torino, per essere inumata nel Cimitero Monumentale, la tomba della Subida andò dispersa e di Eugenio Elia Levi a Cormons se ne perse la memoria.
Nonostante le ricerche eseguite, ad ora l'associazione culturale Tocs di Cormons (che studia i personaggi e gli eventi accaduti nella città della provincia di Gorizia) non è riuscita ad individuare il luogo esatto della sepoltura. Molto probabilmente la lapide sotto la quale trovò momentanea sepoltura Eugenio Elia Levi si trova nella zona delle Vigne Alte, in località Subida.
Tuttavia è stato possibile reperire presso l'archivio di Antenore Marni (di proprietà dello storico Giorgio Milocco) la minuta di una lettera del 16 agosto 1919 inviata da Enrico Levi, fratello di Eugenio Elia, nella quale si fa chiaro riferimento alla Sepoltura in Cormons.
Lettera inviata da Enrico Levi a Marni il 16/08/1919 in cui manifesta l'intenzione di acquistare il fondo ove sorge la tomba del fratello. (Fondo Antenore Marni)
Per approfondire la vicenda di Eugenio Elia Levi:
Comoglio M., "Un matematico va alla guerra: la breve storia di Eugenio Elia Levi", Lettera matematica pristem, n. 92 (2015)
Celli A. - Mattaliano M., "Eugenio Elia Levi. Le speranze perdute della matematica italiana", Università Bocconi Centro PRISTEM - Egea (2015)
"Il matematico e la guerra", Associazione Tocs di Cormons, www.tocsdicormons.org (visitato il 13/11/2017)