Ludwig Boltzmann: un tributo per i suoi 170 anni

Dal numero 91 di Lettera matematica pristem, presentiamo l'articolo di Massimo Falcioni e Angelo Vulpiani che omaggia il grande scienziato austriaco Ludwig Boltzmann in occasione dei 170 anni dalla sua nascita.

 

Questo articolo vuole essere un piccolo omaggio al grande scienziato austriaco al quale dobbiamo molte idee che hanno portato alla nascita di nuovi campi di ricerca in Fisica e Matematica; un elenco non completo comprende la teoria ergodica, le grandi deviazioni, le equazioni di trasporto ed i sistemi con memoria (meccanica ereditaria). Per ovvi motivi discuteremo con qualche dettaglio solo alcuni aspetti dei suoi contributi scientifici.

Ludwig Boltzmann (1844-1906) nacque a Vienna il 20 febbraio del 1844 nella notte tra martedì grasso e mercoledì delle ceneri; un fatto che lui, scherzando, riteneva all'origine della sua alternanza tra stati di entusiasmo e periodi di depressione che lo portò infine al suicidio a Duino (vicino Trieste).

Nonostante l'importanza di Ludwig Boltzmann (LB d'ora in poi) sia indiscussa, dopo 170 anni dalla sua nascita ancora esistono ricostruzioni storiche imprecise. Ad esempio l'introduzione degli insiemi statistici abitualmente attribuita a Gibbs, nella realtà fu un'idea di Boltzmann. Per non parlare di opinioni errate, alcune assolutamente fuorvianti: ad esempio, Prigogine e Stengers hanno ripetutamente sostenuto che le idee di Boltzmann erano incoerenti se non sbagliate. Al contrario, le intuizioni di Boltzmann sono state puntualmente e sistematicamente confermate da una serie di dettagliati lavori matematici e anche da simulazioni numeriche. Circola inoltre una leggenda infondata: la sua depressione sarebbe nata dal mancato riconoscimento accademico e dalla negativa accoglienza delle sue teorie.

È vero che le sue idee vennero da alcuni (primo fra tutti Mach) aspramente contrastate, falso però che non fossero riconosciute come importanti: Boltzmann fu eletto membro delle principali accademie, ottenne lauree e dottorati ad honorem, inviti a conferenze, offerte di cattedre dalle più prestigiose Università tedesche (all'epoca le più importanti del mondo).

 

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