Margherita d'Aprile, un ricordo
Da pochi giorni è scomparsa Margherita d'Aprile, per lungo tempo docente di Geometria all'Università della Calabria di Arcavacata.
Margherita era brava, disponibile con gli studenti, generosa con i colleghi, affabile con tutti.
Il suo incontro con la Geometria avviene all'Università di Milano, all'Istituto di Matematica di via Saldini, dove si laurea a metà degli anni '60 con il professor Manara. Diventa subito assistente e comincia il proprio lavoro assiduo con gli studenti, ai quali non nega mai una spiegazione accompagnata da un sorriso, un incoraggiamento, un aiuto concreto sia per il loro percorso di studi che per la loro crescita.
Apprezzata e simpatica, lega facilmente con tutti per i suoi modi ed il carattere, sempre portato a considerare in tono affettuoso e sincero i problemi degli altri.
Insieme alla Geometria maturano in lei l'interesse verso l'insegnamento della Matematica, a cui si dedicherà sempre con grande impegno, e l'attenzione per i problemi della scuola, che chiedono nuovi rapporti personali e umani. Non a caso, nel corso della sua attività, in seguito parteciperà a diversi organismi ufficiali volti ad affrontare i problemi della didattica.
Intanto, in quello che è conosciuto come "il '68" degli studenti, il mondo dell'università è in fermento: sappiamo che i giovani, forti di profonde convinzioni, reclamano di rivolgere lo sguardo verso problemi meno formali, assumere nuovi atteggiamenti e rapporti, e si caricano del compito di suscitare i cambiamenti necessari non solo per se stessi ma per tutta la società. A volte con metodi intransigenti.
Margherita no, non è intransigente. Sensibile sì, partecipa ed è sempre attenta alle discussioni della nascente realtà, si informa e dà il proprio contributo in maniera discreta ma ferma, mentre nell'ambito della Geometria di via Saldini si forma un gruppo di giovani assistenti che il professore guarda con un misto di sospetto e simpatia, perché se la fanno forse un po' troppo con gli studenti. Del resto, lui stesso è responsabile della loro scelta.
E il nuovo gruppo, che intende mescolare la Geometria con i problemi del mondo, si rivolge in maniera naturale a Margherita per trovare i metodi, la misura e il senso delle azioni, per avere stimolo e conforto quando occorre, riconoscersi nel suo comportamento sempre discreto e sicuro.
Nuovi rapporti, nuovo credito da parte degli studenti-amici, nuove riflessioni e problematiche. Seminari e discussioni: c'è tutto un mondo da scoprire. Questo sì che è un cambiamento, certamente non una rivoluzione ma qualcosa di nuovo nel mondo universitario ingessato, in particolare della Matematica.
Dopo qualche anno, come tutte le cose, quando ormai il movimento del '68 assume nuovi indirizzi e il cambiamento si sta lentamente propagando nel mondo universitario, anche il gruppo si sfalda e ciascuno prende la propria strada, conservando il ricordo e l'affetto per gli altri, e il senso di un periodo che non sarà dimenticato.
Anche Margherita si avvia su un nuovo cammino, forse alla ricerca di nuovi problemi da affrontare. Ne è complice il "Corso di orientamento in matematica" organizzato presso la nascente Università della Calabria nel 1972 dal Comitato di cui Manara è uno degli esponenti. Il primo corso in assoluto dell'Università, quando la sede di Arcavacata è ancora in costruzione. Margherita rappresenta il professor Manara con il gruppo iniziale degli studenti, porta la sua calma non priva di determinazione e comincia una nuova avventura.
Qui c'è una nuova realtà, qui forse trova nuovamente stimoli verso modalità di insegnamento e rapporti con il prossimo che sono ancora da scoprire. Qui, può dare ancora quanto sente e quanto conserva entro di sé per gli altri.
Alla fine del corso, Margherita si trasferisce alla nuova Università, a cui si dedicherà con l'entusiasmo e la passione di sempre. Un'era è finita ma ne comincia un'altra, sempre con un sorriso.
Margherita d'Aprile