Maturità 2019, una petizione dei docenti contro la prova mista di matematica e fisica
Lo scorso dicembre sono stati pubblicati dal MIUR alcuni esempi di seconda prova dell'esame di maturità 2019 per quanto riguarda la seconda prova per i Licei scientifici e delle scienze applicate. Dopo le modifiche annunciate dal Ministro Bussetti sullo svolgimento e i contenuti della seconda prova dell'Esame di Stato, le simulazioni proposte erano di tre tipologie: Matematica, Matematica e Fisica, Fisica.
Ma la prova mista di matematica e fisica ha suscitato grandi perplessità nei diretti interessati. Non parliamo solo degli studenti ma soprattutto dei docenti che hanno aderito una petizione online sul sito Change.org contro i cambiamenti previsti nella seconda prova scritta. L'appello ha già quasi raggiunto le 11000 firme e continuano a crescere.
Nonostante la grande mobilitazione da parte di docenti e studenti il 18 gennaio il MIUR ha reso note le materie oggetto della seconda prova d'Esame che si svolgerà il 20 giugno 2019 e allo scientifico ci sarà la prova mista di Matematica e Fisica.
Il primo problema segnalato riguarda la Fisica, che finora non era mai comparsa nello scritto di Maturità; secondo i promotori della petizione – tuti membri della piattaforma digitale MathNews – Fisica non può essere considerata una materia equivalente a Matematica per il semplice fatto che il monte ore settimanale è molto più esiguo: 13 ore settimanali contro le 22 di Matematica. Si legge nell'appello: "Questo fatto comporta necessariamente che un'eventuale prova scritta di fisica debba essere notevolmente più semplice di quella di matematica", al contrario "le simulazioni di matematica-fisica e di fisica proposte dal MIUR appaiono di difficoltà anche maggiore delle prove di matematica".
L'appello segnala inoltre una scarsa rispondenza delle simulazioni ai quadri di riferimento e alle griglie di valutazione diffusi dal MIUR. Un'incoerenza che finisce per disorientare i docenti che non sanno come impostare il lavoro in classe in vista dell'Esame. Inoltre le simulazioni proposte trascurano la raccomandazione di redigere problemi tali per cui ciascuna domanda sia indipendente dalle altre. I firmatari ritengono che le proposte di esempi del MIUR siano poco rispettose della professionalità e del lavoro dei docenti oltre che dell'impegno degli studenti e chiedono l'apertura di un ampio dibattito pubblico per predisporre un piano a medio-lungo termine che consenta un'attuazione più controllata della nuova seconda prova che tenga conto dei programmi svolti in classe.