Scienza e società: storie e protagonisti della Matematica italiana del '900

Dal numero 39-40 di PRISTEM/Storia. Note di Matematica, Storia, Cultura, che raccoglie gli atti del Convegno "Matematica e Democrazia" svoltosi nei giorni 4-5-6 aprile 2014 a Orvieto, vi proponiamo l'articolo di Angelo Guerraggio che ripercorre le avventure scientifiche dei principali protagonisti della Matematica italiana del secolo scorso.

 

Il binomio Matematica-democrazia può essere analizzato da diversi punti di vista. Io preferisco parlare, in questo mio intervento, non di Matematica, ma di matematici e democrazia in modo da dare maggior concretezza al primo termine del binomio e cercare di rendere un po' più facile il compito che mi attende.

Del binomio rimane comunque nella sua generalità il secondo termine, quello di democrazia. Si può ricorrere alla sua etimologia, al vocabolario, al potere esercitato dal popolo, ma ugualmente continuo a credere che si tratti di un'espressione intrisa di valori e di ideologia, insomma una parola assolutamente non neutra. Può darsi che quanto è democrazia per uno di noi non lo sia per un altro. Certo, qualunque siano le nostre opinioni, nel termine "democrazia" c'è un nocciolo duro ma i suoi involucri sono numerosi e sono troppo cambiati nell'ultimo secolo – in realtà, sarebbe sufficiente pensare agli ultimi 50 anni – per credere che la parola abbia un significato univoco. Troppo dipende da chi la pronuncia e dal momento storico in cui parla.

Allora, ho scelto di affrontare il tema del Convegno parlando dei matematici – in particolare, con qualche eccezione, i matematici italiani della prima metà del '900 – che si sono impegnati (da qualunque parte si siano schierati, "democratici" o meno) per la vita civile e politica del loro Paese, quei matematici che si sono spesi con generosità al di fuori del loro stretto contesto scientifico e professionale con l'ambizione di essere utili alla società. Il mio intervento risulterà dunque una "passerella", un affresco, di quei matematici italiani che a un'alta specifica professionalità hanno affiancato l'impegno nella politica o comunque nella società. Partirò dall'inizio del Novecento per arrivare con qualche "sforamento", come dicevo, a metà del secolo. Una simile rassegna non potrà non rivelare le incertezze e le lacune del suo stato attuale per il cui approfondimento è indispensabile uno sforzo collettivo, a partire dalla discussione che spero seguirà la mia relazione. Alcuni dei matematici di cui parlerò sono stati (indirettamente) i nostri maestri e hanno ispirato, con l'esempio e le loro prese di posizione, la nostra attività in campo divulgativo e nell'analisi dei rapporti tra scienza e società.

Qui il resto dell'articolo.