Il computer vince anche a poker

10/01/2015

Il 10 febbraio 1996 a Philadelphia, il grande campione russo Garri Kasparov perse una partita a scacchi contro il supercomputer IBM Deep Blue (anche se la sfida vide trionfatore Kasparov), oggi il computer batte l'uomo anche nel poker Texas Hold'em (una variante del classico gioco di carte) e scopre la strategia per vincere a colpo sicuro in uno dei più popolari giochi d'azzardo.

E' la prima volta che un computer riesce vincere un gioco complesso in cui non è possibile prevedere tutte le possibili mosse degli avversari e dove i comportamenti sociali dei giocatori (fra cui il bluff) sono una delle più imprevedibili incognite. Il risultato, pubblicato sulla rivista Science, è stato raggiunto dal programma ideato dal gruppo di ricerca guidato da Michael Bowling dell'Università canadese dell'Alberta.

Il nuovo programma risulta più forte di qualsiasi giocatore umano, anche se per ora è limitato solo al Texas Hold'em con due giocatori e con un limite prefissato di rilanci. Si tratta comunque un traguardo importante in quanto applicabile ai molti problemi reali a "informazione imperfetta": dalle scelte politiche fino alla sicurezza informatica.

Come spiega Marco Isopi, matematico dell'Università "la Sapienza" di Roma: "E' la prima volta che si arriva a questi livelli in un cosiddetto gioco a informazione incompleta, ossia dove a differenza di dama o scacchi esistono molte incognite, ad esempio non si sanno le carte dell'avversario". Il segreto è in quella che viene chiamata minimizzazione del rimpianto, ossia il programma si adegua al modo di giocare dell'avversario e analizza quale sarebbe stato il modo migliore con cui avrebbe dovuto comportarsi, continua Isopi: "In questo modo non deve esplorare tutte le possibilità esistenti e di fatto segue uno dei motti del poker, il gioco lo fanno i giocatori, non le carte".