La classifica alternativa degli enti di ricerca in Italia

21/04/2011

La classifica "Scimago" sulla produzione scientifica, pubblicata recentemente dalla Royal Society britannica, mette l'Italia al sesto posto con il 3,7% delle pubblicazioni citate da altri studi al mondo (indice usato per misurare la qualità della scienza). In testa ci sono gli Usa con il 30% di articoli citati, ma il risultato italiano non è trascurabile se consideriamo che abbiamo i finanziamenti per la ricerca più bassi al mondo (1,14% del Pil).

Francesco Sylos Labini, astrofisico del Centro Fermi e del CNR e Angelo Leopardi, docente di idraulica all'università di Cassino, hanno indagato più a fondo sulla realtà della ricerca italiana e pubblicato i loro risultati in un articolo su Scienzainrete.it. I due scienziati hanno analizzato i principali dati degli enti di ricerca italiani (personale, finanziamenti e pubblicazioni sulle riviste scientifiche) per stilare una "classifica" dei centri che muovono la ricerca scientifica.

Il rapporto Scimago - un database internazionale che misura le performance dei vari istituti di ricerca - classifica il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) al primo posto in Italia e al 23-esimo al mondo su un totale di quasi 2.900 enti di ricerca. Unico neo di questa classifica, secondo Sylos Labini e Leopardi, è che non tiene conto dei costi sostenuti. Infatti il CNR ha 6.600 dipendenti e riceve dallo Stato 566 milioni di euro all'anno per 6.300 pubblicazioni, cioè il rapporto fra scienziati e articoli è 0,96.

Secondo l'analisi di Sylos Labini e Leopardi più efficienti sono INFN e INAF (rispettivamente al 181-esimo e 397-esimo posto della classifica Scimago). Il primo (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) ha 1.900 dipendenti e e riceve annualmente dallo Stato 270 milioni di euro. La produzione scientifica è di 2.423 pubblicazioni all'anno con rapporto fra ricercatori e articoli di 1,27. Il secondo (Istituto Nazionale di Astrofisica) produce 1.356 articoli (1,2 a ricercatore) con un finanziamento di 91 milioni di euro.

Ultimo in classifica l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), fondato nel 2003 per ricoprire il ruolo di "MIT italiano", che con 100 milioni all'anno di finanziamenti e 811 scienziati ha pubblicato 274 ricerche, con una "produttività" di ogni ricercatore di appena 0,34 articoli.