La scomparsa di Leo Aloisio

12/09/2011

Si sono svolti il 10 settembre scorso i funerali di Pantaleo Aloisio (detto Leo), matematico, appassionato d’arte e battutista senza età, infatti a chi gli chiedeva quanti anni avesse era solito rispondere: “Non sono mai nato”. Per questo, nel necrologio pubblicato da uno dei suoi allievi, Salvatore Guccione – oggi anch’egli matematico –, si legge: "Apprendo, dubbioso, la morte di Leo Aloisio, mente originale, collega brillante, incerto amico, certa presenza a notturne escursioni. Egli lascia un vuoto colmabile che non sarà colmato".

Allievo di Eduardo Caianiello, insegnò per 40 anni Logica agli studenti di Fisica e Matematica dell’Università "Federico II" di Napoli senza mai essersi laureato. Guido Trombetti, matematico e attualmente assessore regionale campano, afferma: "Leo era un geniaccio e la sua particolare storia accademica serve a dimostrare come in una certa stagione universitaria si guardava alla qualità". Possedeva un talento innato per la Logica che studiò per anni fino a età matura. Personaggio eccentrico, fu il primo in Italia a spiegare il teorema di Gödel, introducendo così una rivoluzione nella Matematica nazionale.