La Scuola italiana è troppo povera

14/09/2011

Appena cominciata e già arrivano i primi voti per la Scuola italiana. E purtroppo si tratta di una bocciatura. Infatti il rapporto Ocse 2011 (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sulla stato del sistema educativo dei 37 paesi dell'Unione, fotografa una Scuola dove si investe troppo poco, gli stipendi dei docenti sono bassi e il numero di diplomati è al di sotto della media europea.

Il ministero dell’Istruzione, commentando i dati pubblicati dall’Ocse, ha affermato che questi sono un segnale che conferma la necessità di proseguire nella direzione adottata dal governo. Ma la realtà, leggendo approfonditamente il rapporto, è ben diversa. Nel comparto Scuola e Università l’Italia attualmente investe il 4,8% del Pil contro una media Ocse del 6,1%; peggio di noi solo la Slovacchia (4%) e la Repubblica Ceca (4.5%). L`Italia è al terzultimo posto anche per il numero di laureati: solo il 20,2% dei giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni raggiunge un livello di istruzione di questo grado, contro il 37,1% della media Ocse.

Che gli stipendi dei docenti fossero bassi è cosa nota, ma ora la situazione sta peggiorando con l'aumento del divario tra retribuzioni degli insegnanti italiani e quelli del resto dei Paesi Ocse. In Italia gli stipendi, fra il 2000 e il 2009, sono diminuiti dell’1%, mentre nel resto dei paesi analizzati sono aumentati in media del 7%. Inoltre lavorano molto di più dei colleghi dell’Ocse, visto che in Italia gli studenti tra i 7 e i 14 anni trascorrono a scuola 8.316 ore, contro una media di 6.732 ore.

Unico dato in media è la spesa annua per studente. La spesa nostrana è di circa 9.200 dollari all'anno, poco sotto la media di 9.860 dollari. Ma analizzando il dato si scopre che l'Italia investe soprattutto sugli studenti delle scuole di primo e secondo livello, mentre per gli universitari si colloca molto al di sotto della media Ocse: 9.553 dollari contro 13.717.