Una giustizia matematica

13/10/2011

Spesso nei processi o durante le indagini i giudici e gli inquirenti si affidano alla Matematica per meglio comprendere il quadro in cui si è svolto il crimine. In particolare si fa riferimento alla Probabilità ed il teorema più applicato è quello di Bayes. Inventato nel XVIII secolo dal matematico inglese Thomas Bayes, questo teorema calcola le probabilità che un evento accada note le probabilità di altri eventi correlati. Ad esempio se un bambino dice alla madre di non aver mangiato l’ultima fetta di crostata ma ha le mani sporche di marmellata, allora le probabilità che sia colpevole aumentano. Anche quando sono coinvolti molti fattori, il calcolo bayesiano è il metodo più preciso in possesso degli scienziati forensi per misurare il grado di colpevolezza o innocenza.

Il Teorema di Bayes in una grafica del guardian.co.uk

 

La novità, come riporta il quotidiano inglese the Guardian del 3 ottobre scorso, è che in un dibattimento del 2010 un giudice inglese ha assolto un uomo, già giudicato colpevole di omicidio, rigettando le prove di carattere statistico-probabilistico. Inoltre ha sentenziato l’inammissibilità di tali prove anche nel futuro, creando un precedente nella legislazione inglese. Immediatamente si è creata una frattura fra i sostenitori e i contrari a tale decisione; da una parte molti avvocati e psicologi, molti pubblici ministeri e scienziati dall’altra. Il professore di Statistica Colin Aitken dell’Università di Edimburgo ha affermato: “Speriamo che la Corte d’appello riconsideri la decisione. E’ normale applicare il teorema di Bayes anche quando i dati sono limitati e quindi facendo ipotesi e previsioni. Per evitare errori giudiziari è necessario essere in grado di fare correttamente queste ipotesi”. Per cercare di risolvere questo problema e certificare l’affidabilità della “prova matematica” si sta spendendo anche la Royal Statistical Society che sta preparando un manuale per evitare errori nel calcolo delle Probabilità.