In ricordo di Vladimir Arnold
In ricordo del geniale matematico russo Vladimir Igorevic Arnold, morto giovedì scorso nell'ospedale Saint-Antoine di Parigi dove era stato ricoverato improvvisamente per una peritonite, pubblichiamo l'intervento a lui dedicato da Marco Pedroni. Questo articolo è originariamente apparso su "Vite Matematiche - Protagonisti del '900 da Hilbert a Wiles", Springer Italia, 2007. Il volume sta per essere pubblicato anche in lingua inglese per i tipi di Springer Verlag. Ringraziamo l'editore per la disponibilità alla pubblicazione.
Vladimir Arnold, che avrebbe compiuto 73 anni il prossimo 12 giugno, si trovava in Francia da due mesi per conto dell'Istituto Steklov di Mosca dell'Accademia russa delle Scienze, di cui era professore emerito. Nella sua lunga e prolifica carriera, Arnold aveva conseguito, tra le numerose altre onorificenze, il Premio Crafoord nel 1982 e il Premio Wolf nel 2001. Arnold era stato insignito nel 1974 anche della Medaglia Fields, il “Nobel” per la Matematica, ma non aveva potuto ritirarla per l'opposizione del governo dell'Unione Sovietica.
Il nome di Arnold rimane indissolubilmente legato al teorema di Kolmogorov-Arnold-Moser (Kam) sulla stabilità di sistemi hamiltoniani integrabili e alla Teoria delle catastrofi, che fornisce «un metodo universale per studiare tutti i tipi di transazioni brusche, discontinuità e cambiamenti improvvisi». Fondamentali i suoi contribuiti anche in numerosi altri settori scientifici, tra cui la Teoria dei sistemi dinamici, la Topologia, la Geometria algebrica, la Meccanica classica e la Teoria delle singolarità.