Nobel per l'Economia 2013

14/10/2013

Il Nobel per l'Economia è stato assegnato, lo ha annunciato oggi l'Accademia Svedese delle Scienze, agli statunitensi Eugene Fama, Lars Peter Hansen e Robert Shiller per "il loro lavoro sull'andamento dei mercati finanziari" cioè "per le loro analisi empiriche sui prezzi degli asset". In particolare, si legge nella motivazione, gli studi dei tre economisti hanno analizzato la possibilità di prevedere l'andamento dei prezzi delle attività nel medio termine, da tre a cinque anni.

(da sinistra) Fama, Hansen e Shiller

 

Eugene Fama, classe 1939, è professore di Finanza all'Università di Chicago dove ottenne il dottorato in economia e finanza sotto la guida del matematico Benoit Mandelbrot. A partire dagli anni Sessanta dimostrò "che i prezzi delle azioni sono estremamente difficili da anticipare nel breve termine e che le nuove informazioni vengono velocemente incorporate" con un profondo impatto sulla ricerca e sulle pratiche di mercato, come nel caso dei fondi indicizzati. E' noto per il suo lavoro sulla teoria del portafoglio e l'asset pricing e, in particolare, sulle ipotesi di mercato efficiente. Lo scopo della sua ricerca è stato quello di portare all'applicazione del rigore empirico e scientifico al campo della gestione degli investimenti, cambiando il modo di vedere la finanza.

Lars Peter Hansen, classe 1952, è anch'egli docente all'Università di Chicago ed è noto per i suoi contributi all'Econometria. Le sue prime ricerche sono state finalizzate a sviluppare serie di metodi statistici per indagare una parte di un modello economico senza dover specificare pienamente e valutare tutti le componenti del modello. Le ricerche più recenti di Hansen hanno esplorato le dinamiche di rischio-rendimento e il comportamento economico quando i decisori sono incerti su come prevedere eventi futuri.

Robert Shiller, nato nel 1946, insieme agli economisti Karl Case e Allan Weiss ha contribuito alla creazione, nel 1991, dell'indice Case Shiller sull'andamento dei prezzi delle case negli Usa, ulteriormente sviluppato poi da Fiserv e Standard&Poor's. Secondo Bloomberg è uno dei 100 economisti più influenti al mondo, soprattutto da quando ha "predetto" la crisi finanziaria con il crac di Lehman Brothers. Ha scritto su mercati finanziari, innovazione finanziaria, economia comportamentale, macroeconomia, marcato immobiliare, metodi statistici e perfino sui giudizi morali in materia di mercati da parte degli investitori e del pubblico. Il suo libro del 1989 "Market Volatility" è un'analisi matematica e comportamentale delle fluttuazioni dei prezzi nei mercati speculativi.