Scienza e società
Perché una nuova rivista? Perché una nuova rivista che si propone, addirittura, di intervenire in due dimensioni, la scienza e la società, così ampie e, per molti versi, così difficili da definire? Per tre motivi, essenzialmente.
1. Perché sono definitivamente crollate le mura di quella torre d'avorio che separava la scienza dal resto della società umana e consentiva a entrambe di evolvere in maniera (relativamente) autonoma. Senza quella mura che le tenevano separate, scienza e società hanno iniziato a diffondersi l'una nell'altra fino a interpenetrarsi in maniera molecolare. Cosicché i loro rapporti sono diventati semplicemente necessari. Necessari per gli scienziati. Una parte crescente delle decisioni rilevanti per lo sviluppo della scienza vengono ormai prese in compartecipazione tra le comunità scientifiche, i collegi invisibili di Robert Boyle, e una intera costellazione di gruppi di non esperti. Nel loro lavoro quotidiano gli scienziati non possono fare a meno di avere rapporti rilevanti per lo sviluppo della loro attività scientifica con il resto della società. Necessari per la società. Nel medesimo tempo, la scienza entra sempre più nella vita quotidiana dei cittadini. È parte sempre più rilevante e ineludibile non solo della cultura dell'uomo, ma anche dell'economia, della politica, dell'etica. L'evoluzione della società a ogni livello è sempre più segnata dalle nuove conoscenze scientifiche.
2. La scienza e la democrazia, come rileva acutamente uno dei pionieri italiani degli studi su scienza e società, Umberto Cerroni , nel saggio inedito che troverete tra qualche pagina, non sono solo le due dimensioni emergenti nella storia del XX secolo e dello sprazzo di XXI secolo che abbiamo finora vissuto. Sono due dimensioni che in parte si sovrappongono. E dalla qualità della loro intersezione dipende, semplicemente, la qualità della società umana. Se la scienza diventa patrimonio di questo o di quello e fonte di nuova disuguaglianza, allora l'intersezione con la democrazia diminuisce e la qualità della società umana si affievolisce. Se la scienza conferma l'ideale baconiano e contribuisce al benessere dell'intera umanità, allora l'intersezione con la democrazia si estende e con essa si estende la qualità della vita sociale dell'uomo.
3. Se il rapporto tra scienza e società è diventato così stretto, ineludibile e, insieme, così importante per l'una e per l'altra, allora occorre porre attenzione a un terzo elemento – la complessità. La frontiera lungo la quale si incontrano scienza e società è enorme e variegata. In ogni punto assume un carattere diverso. E ogni punto è correlato con ogni altro, generando intere costellazioni di azioni e di retroazioni. Non c'è un modo semplice per descrivere (e tessere) l'ordito interpenetrato tra scienza e società.
Ecco, con questa rivista vogliamo raccontare – senza rinunciare, di tanto in tanto, con molta modestia ma anche con molta determinazione, a interpretare – questo rapporto necessario, critico e complesso tra scienza e società da cui dipende tanta parte del nostro futuro.
E allora ecco l'indice di questo primo numero doppio!
Buona lettura
Pietro Greco