Serge Lang

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Serge Lang, nato a Parigi il 19 maggio 1927, è stato uno dei più influenti matematici bourbakisti ed è noto per i suoi contributi alla Teoria dei numeri e per aver redatto molti manuali di Matematica. Tra questi il più noto è forse "Algebra", una introduzione all'Algebra astratta a livello universitario, che ricevette nel 1999 il Premio Steele dall'American Mathematical Society.

Lang con la famiglia si trasferì adolescente a Los Angeles in California e nel 1946 si laureò in Fisica presso il California Institute of Technology. In seguito iniziò gli studi in Filosofia all'Università di Princeton che però abbandonò dopo un solo anno per dedicarsi alla Matematica. Durante gli anni trascorsi a Princeton entrò in contatto con Emil Artin e si appassionò all'Algebra. Nel 1951 conseguì il dottorato con la tesi "On quasi algebraic closure" di cui Emil Artin fu supervisore. Lavorò poi a Princeton e all'Università di Chicago. Nel 1955 si trasferì alla Columbia University, dove rimase fino al 1971 quandi si dimise per protesta nei confronti del trattamento riservato dall'Università ai contestatori della guerra in Vietnam. Nel 1972 si trasferì a Yale dove venne nominato professore emerito e dove rimase per il resto della sua vita. Serge Lang è morto a Berkeley il 12 settembre 2005.

Serge Lang

 

Negli anni successivi al dottorato si era interessato della teoria geometrica dei campi delle classi di resto e di Geometria diofantea. Negli anni seguenti le sue ricerche riguarderanno molti altri campi, in particolare le forme modulari e le unità modulari, le distribuzioni su gruppi profiniti e la teoria della distribuzione dei valori per le funzioni olomorfe. Il suo nome è legato ad una serie di congetture, fra le quali ricordiamo quella di Mordell-Lang e di Bombieri-Lang.

Lang si impegnò anche in politica. Antimilitarista, si schierò apertamente col movimento di opposizione alla guerra del Vietnam. Si impegnò in varie occasioni nell'accusare chi divulgasse disinformazione o abusasse della Scienza e della Matematica per promuovere scopi personali. Nel 1986 si oppose alla nomina di Samuel P. Huntington all’Accademia Nazionale delle Scienze statunitense denunciando che le sue ricerche consistevano in “opinioni politiche mascherate da scienza”.