Nikolaj Nikolaevič Luzin
Nikolaj Nikolaevič Luzin è il fondatore della scuola matematica nata a Mosca nei primi anni dopo la Rivoluzione d’ottobre e successivamente fiorita in numerose direzioni. Inizialmente interessato alla teoria delle funzioni di variabile reale, il gruppo di giovani matematici che si raccoglie intorno a Luzin a partire dal 1917 amplia e diversifica i propri interessi, aprendo nuovi campi di indagine. Oltre agli importanti risultati del maestro sui fondamenti della Matematica, la teoria descrittiva degli insiemi, la teoria della misura e le funzioni di variabile complessa, gli allievi fondano autentici ed autonomi campi di indagine. Come ad esempio Aleksandrov e Uryson per la topologia insiemistica e combinatoria, Pontrjagin per la topologia algebrica, Kolmogorov per i fondamenti delle probabilità, Petrovskij e Tichonov nell’ambito delle equazioni differenziali, Šnirelman per la teoria dei numeri….
Luzin nasce a Irkutsk, in Siberia, il 9 dicembre 1883. La sua prima formazione avviene ancora in Siberia, a Tomsk, e gli studi universitari hanno luogo a Mosca, dove si laurea in Matematica nel 1905. Dopo varie crisi spirituali, dubbi esistenziali ed un lungo soggiorno a Göttingen (dove entra in contatto con Landau) ed a Parigi - dove fa conoscenza di Hadamard e Borel, con i quali rimarrà costantemente in rapporto – intraprende la carriera universitaria sotto la guida di Dmitrij Fjodorovič Egorov, con il quale si era laureato e con il quale inizia una proficua collaborazione. Diventa ufficialmente professore all’Università di Mosca nel 1917.
Egorov era un professore tradizionale, riservato, preciso e serio in ogni circostanza. Le sue lezioni erano sempre preparate accuratamente. Al contrario – dice il suo allievo Tichomirov – Luzin era di un tipo completamente diverso: romantico e profetico. Spesso a lezione improvvisava, dando all’affascinata studentesca una chiara testimonianza del proprio libero ragionamento. Altri sostengono che solitamente non preparava affatto la lezione e si barcamenava nella ricerca della dimostrazione di proprietà appena abbozzate.
N. N. Luzin
Nonostante ciò, il suo fascino di maestro, la fiducia nei giovani e la determinazione con cui faceva loro affrontare problemi di ricerca attuali, oltre all’appoggio incondizionato che gli riservava Egorov – direttore dell’Istituto e principale esponente matematico di Mosca – costituiscono la molla necessaria alla formazione del gruppo che, fino ad un certo punto, procede in armonia e comunica apertamente i risultati al proprio interno. Questo gruppo prende perfino, scherzosamente, il nome di “Lusitania” – per la verità non troppo felice ma ispirato da quello del maestro.
E anche questa “Lusitania” affonda ben presto. Nel 1930 Egorov viene accusato di attività religiosa, rimosso da ogni posizione universitaria e mandato in esilio a Kazan’ (dove muore l’anno successivo). Anche Luzin, timoroso che gli “studenti proletari” vogliano eliminare ogni residuo dei “vecchi” professori, abbandona l’insegnamento a Mosca e si dedica alla ricerca applicata presso l’Istituto Steklov di Leningrado. Mantiene tuttavia la posizione di presidente del gruppo matematico presso l’Accademia delle Scienze, con la quale decide di fatto l’ammissione dei giovani matematici.
Nel 1936 sul suo capo piovono pesanti accuse. Attraverso una serie di articoli pubblicati dalla “Pravda”, gli viene rimproverato di effettuare troppi viaggi all’estero, di mantenere troppe collaborazioni con studiosi stranieri, di pubblicare i propri lavori migliori su riviste non sovietiche. Su tutto ciò aleggia l’accusa di comportamento antisovietico e addirittura di sabotaggio alla scienza sovietica. Alcuni suoi ex allievi, che dopo essersi liberati di lui a Mosca se lo trovano al controllo dell’Accademia delle Scienze, sono fra i principali e più accaniti accusatori.
Dalla Presidenza dell’Accademia viene istituita una Commissione di indagine i cui membri hanno la provenienza più diversa, non sempre ostile a Luzin. Ma il rischio è grande. Disponiamo della trascrizione delle sedute della Commissione: è evidente che, se viene riconosciuto come “traditore”, le conseguenze sono gravi, mentre l’alternativa è che il suo comportamento venga semplicemente censurato come “inopportuno”. Questo sarà il risultato, dopo un alternarsi di situazioni e di stati d’animo che fanno presagire il peggio. Secondo alcuni, questa decisione – riportata dal presidente della Commissione, che era il vicepresidente dell’Accademia, e considerata assai blanda per l’epoca – viene presa direttamente da Stalin, forse timoroso delle conseguenze internazionali di un attacco troppo duro nei confronti di uno scienziato molto conosciuto all’estero.
Di fatto, il risultato più evidente dell'“affare Luzin” è che dal 1936 i matematici sovietici cominciano a pubblicare solo su riviste sovietiche e le loro missioni all’estero vengono limitate e severamente controllate.
Luzin non ottenne più risultati matematici di rilievo. Si spense a Mosca il 25 febbraio 1950.