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Giocare con le parole è un'arte che affascina. Ne abbiamo già parlato ma, nell'ultimo incontro di "Belgirate", Marco Buratti ci ha sorpreso con una "lezione" davvero interessante sui palindromi. Così dopo il suo recente volume "E poi Martina lavava l'anitra miope" ... ecco le "Lezioni di Palindromopoiesi".
Introduzione Da alcuni anni è latente nel mondo universitario, sia europeo che extraeuropeo, l'esigenza di un rinnovamento della didattica della matematica dettato in parte dalle ben note difficoltà delle matricole ed alimentato dal crescente ventaglio di opportunità offerte dalla tecnologia informatica. Sino ad ora in Italia si sono avute solo alcune esperienze isolate, ma è molto probabile che la riforma in atto agirà da fattore scatenante, convincendo la classe docente che sono diventate indispensabili sia un forte raccordo con la formazione scolastica che una drastica innovazione della didattica universitaria.
Introduzione Nella prima parte del presente articolo [3] abbiamo presentato una proposta di innovazione didattica - rivolta a studenti del triennio degli Istituti superiori e dei corsi universitari di base - che ha come principio ispiratore quello di sviluppare un'attitudine sperimentale nel confronti della Matematica, evidenziando il suo ruolo chiave nella modellizzazione della vita reale [1, 2]. In questa seconda parte, proponiamo un esempio particolarmente significativo di evoluzione di un modello matematico, che può essere trattato anche a livello elementare. Si tratta della evoluzione del modello matematico della dinamica delle popolazioni, che ha trovato numerose applicazioni in Economia, Biologia, Medicina, ecc.
In questo articolo Vanni Gorni delinea un’attività didattica che possa interessare più settori della Matematica insegnata nei Licei. Lavorando sui quadrati magici arriva a utilizzare l’Aritmetica e la Geometria analitica effettuando le verifiche grazie a un software di Geometria dinamica. L'articolo è stato pubblicato sul numero 16 di Alice & Bob. Qui riportiamo l'introduzione dell'autore. Per leggere l'intero articolo scarica il pdf.
Immaginate dei giovani ai quali si chiedesse di eseguire delle scale musicali e degli arpeggi senza mai fare ascoltare loro una melodia. E che oltre tutto, in seguito alla scelta che dovranno fare alla fine della scuola media, non avranno mai occasione di sentirne una … Queste parole mi paiono le più significative tra quelle contenute nell'articolo di Sylvaine Gasquet, recentemente pubblicato sul sito. Sono parole che dipingono bene il profondo disagio che produce in me la lettura dei libri di testo più diffusi per la scuola media.