Emmy Noether
Emmy Noether, nata il 23 marzo 1882 a Erlangen in Baviera, è nota per i suoi contributi all'Algebra ed è da molti considerata la più importante presenza femminile nel mondo matematico.
Figlia del matematico Max Noether, Emmy decise, nonostante non fosse abituale per i suoi tempi, di seguire le orme paterne. Venne così accettata all'Università di Erlangen dal 1900 al 1902, all'epoca le donne potevano seguire i corsi universitari previa autorizzazione del docente. Si trasferì poi all'Università di Göttingen dove seguì i corsi tenuti da Otto Blumenthal, David Hilbert, Felix Klein and Hermann Minkowski. Nel 1907 completò il dottorato sotto la supervisione di Paul Gordan.
Emmy Noether
Nel 1915 ritornò all'Università di Göttingen su invito di David Hilbert e Felix Klein. La Facoltà di Filosofia si oppose, perché donna, al suo incarico in Università e così lavorò quattro anni usando il nome di Hilbert. Trascorre i successivi quattordici anni ricevendo rispetto e stima per i suoi innovativi lavori e per i suoi meriti le fu concesso di tenere un discorso al Congresso Internazionale dei Matematici di Zurigo del 1932. L'anno seguente il governo nazista rò la espelle dall'Università di Göttingen e Emmy trova asilo negli Stati Uniti d'America, dove ottiene un posto al Bryn Mawr College in Pennsylvania. Qui, nel 1935, si sottopose ad un intervento chirurgico e, nonostante i segni iniziali di ripresa, morirà il 14 aprile dopo soli quattro giorni.
Emmy Noether si è occupata di Teoria degli anelli e Algebra astratta. In Fisica celebre è il cosiddetto teorema di Noether del 1915, che mostra la connessione tra simmetrie e leggi di conservazione.
Il matematico russo Pavel Alexandrov la definì "il più grande matematico donna di tutti i tempi" e lo stesso Albert Einstein pubblicò, poche settimane dopo la sua morte, sul New York Times un caldo apprezzamento per la collega.