Paolo Guldino
Paolo Guldino, nato a St. Gall in Svizzera il 12 giugno 1577, è noto per i suoi studi in Geometria e Astronomia.
Mostrò precocemente le sue abilità matematiche e nel 1609 venne mandato al Collegio gesuita di Roma per studiare con Clavius. Qui prese i voti e divenne sacerdote. Nel 1617 si trasferì presso il Collegio gesuita di Graz in Austria dove, nel 1618, pubblicò l’opera “Refutatio elenchi calendarii Gregoriani a Setho Calvisio con scripti” nella quale difendeva le proposte del suo maestro Clavius di riforma del calendario. A partire dal 1623 ottenne una cattedra di Matematica presso l’Università di Vienna, che mantenne per 14 anni per poi tornare a Graz. Intrattenne nel frattempo un’interessante corrispondenza con Keplero che sperava che Guldino si facesse portavoce delle sue tesi presso la corte viennese.
Paolo Guldino
Si interessò prevalentemente di Geometria e gran parte dei suoi risultati sono contenuti nell’opera "Centrobaryca seu de centro gravitatis trium specierum quantitatis continuae", pubblicata in tre volumi (1635,1640,1641), dove si possono trovare i cosiddetti teoremi di Pappo-Guldino che permettono di calcolare la superficie (primo teorema) e il volume (secondo teorema) dei solidi di rotazione. Paolo Guldino fu uno degli studiosi più importanti della sua epoca. Nell'opera astronomica “Terra machinis mota” (1658) Paolo Casati immagina un dialogo tra Guldino, Galileo e Marin Mersenne su varie tematiche riguardanti Cosmologia, Geografia e Astronomia.
Guldino è morto a Graz il 3 novembre 1643.