Dopo Pisa e Trieste, il nostro viaggio nei più attivi centri di ricerca matematica italiana tocca Roma e il CNR. Siamo andati all'IAC ("Istituto per le Applicazioni del Calcolo") fondato da Mauro Picone nel 1927. Il primo Istituto di Matematica applica ta del mondo compie, dunque, ottant'anni.
Ho deciso di scrivere questa nota introduttiva alla teoria algoritmica dell’informazione nella forma di dialogo per almeno tre motivi. Il primo è per renderla più agevole e divertente ad un lettore che potrebbe venire scoraggiato da un articolo scritto in modo sistematico: con la forma del dialogo si susseguono domande e risposte e quindi diventa più facile seguire il filo logico. Il secondo motivo nasce dal fatto che io non sono un esperto di questa teoria. Mettendo le varie affermazioni nelle bocche dei signori A. e B., posso tranquillamente dissociarmi dalle loro affermazioni qualora si dovessero rivelare esposte in modo approssimativo ed un po’ impreciso.La terza motivazione sta nel fatto che questi due signori sono giovani studenti e, in quanto tali, hanno tutto il diritto di fare galoppare la loro fantasia, diritto che non si addice a un professore. Naturalmente esiste anche il rovescio della medaglia. Questi due signori non sempre si esprimono in buon italiano. Mescolano vocaboli tecnico-scientifici con parole del gergo studentesco e qualche volta usano vocaboli troppo coloriti che fanno disonore al mondo accademico. Ma anche all’Università se ne vedono di tutti i colori e bisogna rassegnarsi.
1. Premessa Questo documento ha l'obiettivo di illustrare come utilizzare il programma Xpress–MP per costruire e risolvere dei modelli di programmazione lineare anche in ambiti professionali.  
Qualunque sia la riposta, io non vedo l'ora di vedere il meraviglioso insieme di Matematica e Disegno geometrico che si manifesta nella ricerca. L'articolo qui presentato è apparso con il titolo originale String theory: from Newton to Einstein and beyond sul sito Plus (http://plus.maths.org/issue45/features/berman/index.html), che ringraziamo.
Pubblichiamo la traduzione dell'articolo "Practice makes perfecte" di Lewis Dartnell (docente di Biologia) al Queen's College di Oxford). Ringraziamo la redazione del sito plus.math.org e l'autore per il permesso alla pubblicazione.
I legami tra scacchi e Informatica sono noti a tutti, soprattutto da quando il computer ha cominciato a battere il campione del mondo. Meno noti -ma non per questo meno significativi- sono i legami fra scacchi e Matematica: il gioco si può infatti considerare un vero e proprio sistema formale, il cui unico assioma è costituito dalla posizione iniziale dei pezzi sulla scacchiera, le cui regole determinano come si possono muovere i pezzi e i cui teoremi sono le posizioni di scacco matto.
Michail Botvinnik è stato campione mondiale di scacchi dal 1948 al 1963. Il suo lavoro - quello di cui parleremo ora - è stato finalizzato allo sviluppo di un programma per computer che imiti il modo di operare scelte dei grandi maestri di scacchi. Proprio per tale suo impegno di ricerca, che ha condotto alla realizzazione di un programma chiamato Pioniere, l'Università di Ferrara ha conferito a Botvinnik, il 7 settembre 1991, la laurea ad honorem in Matematica.
Tutti abbiamo un po’ di Matematica nel sangue, almeno all’inizio. Una legge matematica sembra infatti governare fin dalla fase embrionale lo sviluppo e l’organizzazione dei vasi sanguigni che trasportano il sangue e quindi l’ossigeno e le sostanze nutritive a tutti gli organi del nostro corpo. I vasi sanguigni compongono una rete di tubi di dimensioni diverse, la rete vascolare: le grosse vene e arterie si ramificano in tubicini di diametro sempre più piccolo, fino ai piccolissimi capillari.
La teoria dei giochi è una disciplina matematica neonata. La sua nascita, infatti, viene convenzionalmente fissata con l’uscita del famoso libro di Von Neumann-Morgestern, Theory of Gamesand Economic Behavior...
Negli ultimi venti anni, si è parlato molto dei metodi e dei risultati matematici che hanno portato alla definizione di caos deterministico. Questi risultati sono stati ottenuti nell'ambito di quel settore della Matematica noto come Teoria qualitativa dei sistemi dinamici e sono stati stimolati dall'esigenza di rappresentare, mediante modelli matematici, i sistemi reali che evolvono nel tempo come il moto dei pianeti, le oscillazioni di un pendolo, il flusso delle correnti atmosferiche, lo scorrere più o meno regolare dell'acqua in un fiume, il numero di insetti che anno dopo anno popolano una certa regione, l'andamento giornaliero dei prezzi delle azioni nei mercati finanziari e così via.