Nell'anno 1930, gli Stati Uniti d'America spendevano per la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico (R&S) 140 milioni di dollari. Dieci anni dopo. nel 1940, la spesa era più che raddoppiata: 309 milioni di dollari1. Passa ancora un decennio e troviamo gli Usa - con una guerra vinta alle spalle e un ruolo da superpotenza da assolvere - che investono in scienza e tecnologia una quantità di risorse da dieci a cento volte maggiore: nel 1953 la spesa in R&S ammonta all'equivalente di 30 miliardi è dollari odierni.2
Parlando delle schede di valutazione che ormai in tutti gli Atenei (forse presto anche nelle scuole medie superiori) gli studenti sono invitati a compilare per giudicare i docenti, ho letto in aula un passo di Galileo...
Premessa. Le considerazioni che presento, qui di seguito, sono le stesse che avevo discusso con molti amici alla fine dello scorso anno. Di più: il testo che segue è quello che avevo fatto circolare tra i componenti della redazione di “Lettera Matematica PRISTEM” nel mese di ottobre 2008, ho solo aggiunto un'appendice che contiene una serie di proposte. Non ho rivisto, sostanzialmente, il testo, nonostante potessi usufruire di molti utili suggerimenti che mi erano stati dati, tra gli altri, da Renato Betti, Gian Italo Bischi, Ciro Ciliberto, Mauro Comoglio, Pietro Greco, Angelo Guerraggio, Roberto Lucchetti, Pietro Nastasi, Roberto Natalini. Ringrazio tutti e con tutti mi scuso per non avere avuto tempo e modo di riscrivere tutto alla luce dei loro commenti e informazioni, cosa che avrebbe reso più efficaci le mie stesse argomentazioni.
Lavorare nella ricerca è un'opportunità senza pari per contribuire allo sviluppo della conoscenza, al progresso e alla crescita culturale della collettività. È un'attività che, per la sua stessa natura, obbliga ad un continuo aggiornamento. Permette di lavorare in un ambiente fortemente internazionalizzato e formativo ed è costantemente sottoposta alla valutazione della comunità scientifica internazionale.
Pubblichiamo, a proposito del dibattito sulla riforma universitaria - il cosiddetto "3 + 2 "" - l'intervento di Ciro Ciliberto, già comparso (ma in forma sintetica) sul n. 43 di "Lettera Matematica Pristem"
L’intervista su “Libération” di Jean-Pierre Bourguignon, Direttore dell’Institut des Hautes Etudes Scientifiques di Bures sur Yvette.
Possiamo usare un modello matematico per prevedere se l’Iran costruirà la bomba atomica? Secondo Bruce Bueno de Mesquita, professore di Scienze Politiche presso la New York University e ricercatore presso la Hoover Institution di Stanford, la risposta è affermativa, come lui stesso spiega in una recente intervista pubblicata dal New York Times (http://www.nytimes.com/2009/08/16/magazine/16Bruce-t.html?_r=1).
Sui temi del convegno Science for Peace abbiamo intervistato Fabrizio Battistelli, professore di Sociologia all'Università “La Sapienza” di Roma che ha introdotto la sessione dedicata a "Aggressività umana, guerra e sicurezza". Nel suo intervento, ha distinto in modo chiaro i concetti di rischio e di minaccia come un presupposto importante per poter distinguere la situazione in cui una collettività si trova e quindi creare un strumento per affrontare il problema.