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I modelli fisici si stanno rivelando quanto mai adatti per affrontare la complessità dei mercati finanziari. Ma che rapporto ci può essere tra due discipline apparentemente così lontane, come la Fisica e l'Economia? Che cosa ci insegna la storia del pensiero scientifico degli ultimi 100-150 anni? Discutendo le principali applicazioni e le numerose questioni ancora aperte, troviamo un trascurato articolo di Ettore Majorana sull'importanza dei metodi della Meccanica quantistica nel campo delle scienze sociali. Era la fine degli anni '30!
La Teoria delle Catastrofi viene alla luce negli anni 60’ ed è sostanzialmente associata al nome di René Thom. Tale teoria (accetteremo nel seguito tale appellativo senza ulteriori commenti), almeno nella versione cosiddetta "elementare", è riconosciuta dalla comunità dei matematici e catalogata nel Mathematics Subject Classification 2000 nella sezione 58Kxx, denominata "Teoria delle singolarità e teoria delle catastrofi".
Nei dizionari, la definizione di "complessità" non è complessa. Ma ci sono almeno due modi di intenderla, riferendola alla interdisciplinarietà o agli effetti di multiscala. E, in ogni modo, i sistemi dinamici non ne esauriscono lo studio. Le nuove sfide della Matematica.
Da antico informatico so bene che il computer generalmente non è una soluzione ma un mezzo: dato un qualsiasi problema, il computer può validamente servire come supporto all'attività risolutiva portata avanti da un uomo, semplificandone ed accelerandone il lavoro. Ma non bisogna prendere per oro colato i risultati ottenuti, né demandare interamente alla macchina la soluzione del problema stesso.
Tradizionalmente vengono chiamate Matematica pura e applicata . Costituiscono in ambito matematico la ricerca di base, curiosity driven , quella che non si pone tante questioni sulla propria utilità, contrapposta a quella invece che applica risultati trovati precedentemente per risolvere specifiche situazioni o che comunque trae le motivazioni del proprio sviluppo da problemi concreti o suggeriti dalle altre discipline.
Il n. 72 di “Lettera Matematica PRISTEM” riporta un passo estratto da un testo di Sandro Faedo in cui il matematico pisano racconta alcuni episodi di un suo viaggio negli USA, negli anni '60, per intensificare i rapporti di “collaborazione” con l'IBM. Il brano che qui riportiamo - sempre tratto dal testo scritto da Sandro Faedo – è invece un aneddoto sul rigore dei matematici e, in particolare, di Eugenio Bertini quale esaminatore (in un concorso universitario) di Beppo Levi.
Vari autori hanno ricostruito, nel numero 12-13 di PRISTEM/Storia, le vicende legate alla nascita dell'informatica in Italia e alla costruzione e acquisto dei primi calcolatori. Nel 1954-5 l'avvento del computer -come scrive Corrado Bonfanti- riguardava inizialmente una ristrettissimaa cerchia di specialisti mentre "l'opinione pubblica era coinvolta solo a livello emozionale: nasceva il mito del cervello elettronico".
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