Emile Borel
Emile Borel giovane "normalista"
Analista, come dicevamo all'inizio, Borel è ricordato soprattutto per i suoi contributi alla teoria delle funzioni e alla teoria della misura. La sua comunque è una personalità scientifica complessa, non ricostruibile in base ad un unico interesse matematico. Condivide con il suo grande amico italiano, Vito Volterra, il gusto e la curiosità per le applicazioni che pensa debbano in qualche modo orientare una ricerca teorica originale e astratta. Così, a partire dai primi anni del nuovo secolo, si preoccupa di divulgare le basi scientifiche su cui poggiava l'aviazione ai suoi primi esordi e ottiene risultati particolarmente significativi nel campo della probabilità.
Con Volterra condivide anche l'interesse per la diffusione del pensiero scientifico, per l'analisi dei nuovi rapporti intercorrenti nel '900 tra scienza e società, per la politica. L'interesse verso ogni forma di espressione culturale lo porta a fondare nel 1906 la "Revue du mois" nella cui progettazione e direzione avrà una parte notevole la moglie Marguerite Appell (figlia del matematico Paul e nota con lo pseudonimo Camille Marbo). Durante la prima guerra mondiale comincia ad assumere incarichi di responsabilità a livello governatico. Nel dopoguerra sarà attivo nelle file della sinistra democratica. Per molti anni sarà sindaco di Saint-Affrique, sospeso poi negli anni dell'occupazione nazista dal regime di Vichy, deputato e ministro del Marin (per pochi mesi) nel 1925. Borel muore a Parigi il 3 febbraio 1956.