Francesco Severi
Francesco Severi, nato ad Arezzo il 13 aprile 1879, è celebre per i suoi studi di Geometria quale illustre rappresentatte della scuola italiana di Geometria algebrica.
Si era iscritto a Ingegneria all'Università di Torino dove, seguendo i corsi di Corrado Segre, capì la sua passione per la Matematica e cambiò gli studi. Si laureò nel 1900 con una tesi sulla Geometria enumerativa. Dopo la laurea, sempre a Torino, divenne assistente di Enrico D'Ovidio e dal 1902 al '05 tenne il corso di Geometria proiettiva e descrittiva. Si trasferì poi all'Università di Bologna come assistente di Federigo Enriques e quindi all'Università di Pisa come assistente di Eugenio Bertini. Nel 1904, grazie ai risultati ottenuti in Geometria enumerativa e in Teoria delle superfici algebriche, ottenne la cattedra di Geometria proiettiva e descrittiva all'Università di Parma. L'anno successivo passò all'Università di Padova dove tenne vari corsi a Ingegneria. Con lo scoppio della prima guerra mondiale Severi fu arruolato nell'esercito.
Nel '21 ottenne all'Università di Roma la cattedra di Geometria algebrica. Sempre nella capitale fu eletto rettore nel 1923, ma nel '25 si dimise in seguito al delitto Matteotti. Verso la fine del decennio, con l'elezione all'Accademia d'Italia, cambiò "campo" politico abbracciando le tesi del regime (e accettando infine perfino la promulgazione delle leggi razziali). In seguito, nella sua autobiografia “Dalla scienza alla fede” (1959), riconobbe i suoi errori pentendosi dei trascorsi politici, affermando che “la matematica è l'arte di dare lo stesso nome a cose diverse: perciò i matematici sbagliano spesso quando si occupano di politica, giacché la politica è invece l'arte di dare nomi diversi alle stesse cose”. Nel '38 era stato uno dei fondatori dell'Istituto Nazionale di Alta Matematica di Roma, ente oggi a lui intitolato.
Francesco Severi
I suoi contributi riguardano diversi ambiti della Matematica. I più significativi sono quelli in Geometria enumerativa e proiettiva, in teoria delle funzioni analitiche di più variabili complesse, nelle varietà abeliane e quasi abeliane e in vari settori della Geometria algebrica. In particolare, Severi si occupò delle proprietà delle superfici e varietà algebriche invarianti per trasformazioni birazionali (tema già affrontato da Guido Castelnuovo e Federigo Enriques).
Ottenne numerosi riconoscimenti tra cui la Medaglia d'oro della Accademia dei XL e il “Prix Bordin” dell'Accademia delle Scienze di Parigi. Severi è morto a Roma l'8 dicembre 1961.