Ricerca per argomento

Tentare di dare anche una vaga idea dell'impegno dello scienziato Carlo Bernardini per la pace, il disarmo e la sicurezza internazionale vorrebbe dire ripercorrere tutta la sua carriera di uomo di scienza e la sua vita di cittadino. E non ho certamente il tempo per farlo.
Questo intervento "Cent'anni di ricerca in Italia: un passato da salvare" è la relazione tenuta da Carlo Bernardini in occasione della cerimonia di consegna della prima edizione del Premio "Federigo Enriques" nel settembre 2004. L'evento è stato organizzato dal Centro Studi Enriques, a Livorno
Il 26 aprile 1986, due esplosioni in un reattore della centrale nucleare di Chernobyl causarono uno dei maggiori disastri nell'epoca del nucleare civile. A vent'anni di distanza, il dibattito sull'energia nucleare non è ancora risolto e la percezione del rischio tecnologico è sempre più presente nelle agende della politica. In queste pagine, ripercorreriamo i tragici momenti del 1986, a Chernobyl, per poi cercare di capire le posizioni a favore del nucleare di ambientalisti storici. Concludiamo il dossier con l'introduzione di Pietro Greco al libro di Giancarlo Sturloni, "Le mele di Chernobyl sono buone", dedicato al rischio tecnologico.
In un'era in cui tutto si basa sull'informazione avere l'accesso alle nuove tecnologie di comunicazione è una questione di sopravvivenza. Si parla di comunità globali e virtuali, si accenna all'idea di un mondo reso piccolo dalle reti informatiche ma a volte sembra tutto un'illusione futurista.
La storia delle donne nella cultura e nella vita civile è stata una storia di emarginazione fino alla fine dell'Ottocento e in gran parte ancora fino alla metà del Novecento, almeno nei paesi industrializzati. In molti paesi in via di sviluppo, salvo rare eccezioni, le donne sono ben lontane non solo dall'aver raggiunto la parità con l'altro sesso, ma anche dal vedere loro riconosciuti i più elementari diritti di esseri umani. Quali possono essere le cause di questa situazione che risale indietro nei secoli?
Di recente in Italia l’uso del termine “genere” si è allargato dagli studi specialistici alla conversazione comune, agli articoli sui giornali e ai siti Internet.Eppure, non solo in Italia, ma anche nei paesi di lingua inglese dove la parola è stata introdotta nel significato che qui ci interessa, gli equivoci sono all’ordine del giorno e frequente è la confusione, per esempio, tra genere e sesso.
E' stato presentato a Roma, all'Accademia dei Lincei, nei giorni scorsi (il 29 gennaio). Per l'occasione erano presenti i ministri Fabio Mussi e Emma Bonino, il Commissario europeo per la scienza e la ricerca, Janez Potocnick, il premio Nobel Rita Levi Montalcini. Il "Settimo Programma Quadro" della Comunità Europea per le attività di ricerca e sviluppo tecnologico (2007-2013) prevede 53 miliardi di Euro da investire,nella ricerca, fino al 2013. Un'occasione storica per l'Unione Europea. Una grande opportunità per il nostro Paese - ha dichiarato il Ministro Fabio Mussi - che potrebbe far arrivare finanziamenti per 7-8 miliardi di Euro nei prossimi sette anni a patto però che l'Italia sia in grado di cogliere questa.occasione. A Roma, all'Accademia dei Lincei, è intervenuta anche l'europarlamentare Pia Elda Locatelli, che ha avuto un ruolo particolarmente importante nello "stendere" le linee-guida del Programma. Riportiamo qui il suo intervento.
Un amico mi mostra un articolo on line: la prestigiosa rivista straniera Nature parla dell'Italia nell'editoriale del 10 marzo. Sarà uno dei consueti successi dei nostri ricercatori, tanto bistrattati quanto immancabilmente capaci dei migliori risultati? O si tratta forse di un progetto, una ricerca, che ha destato l'interesse oltre oceano?
Le notizie sul grave incidente nucleare alle centrali di Fukushima sono arrivate inattese e violente. Esse ci insegnano che noi non conosciamo ancora a sufficienza la nostra Terra ed i metodi migliori per soddisfare le nostre esigenze. Riassumo brevemente le fonti di energia necessarie per il nostro progresso civile.
Il 5 e 6 maggio scorsi si è tenuto alla Maison Française d’Oxford il convegno dal titolo "The Past, Present, and Future of Nuclear Power in Great Britain". Intervistiamo il professor Giovanni Paoloni, docente all'Università "La Sapienza" di Roma e studioso delle vicende storiche della ricerca scientifica italiana, che ha partecipato ai lavori del convegno.