Giovanni Ceva

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Giovanni Ceva, nato a Milano il 7 dicembre 1647, è un matematico principalmente noto per i suoi risultati in Geometria e una prima pionieristica applicazione matematica all'Economia contenuta nel "De re numaria" del 1711.

Educato in un collegio dei gesuiti, Ceva rivelò una precoce propensione verso le scienze. Si trasferì poi a Pisa dove studiò Matematica sotto la guida di Donato Rossetti e Alessandro Marchetti. In questo periodo entrò in contatto con ambienti di ispirazione galileiana, i quali ebbero una forte influenza sulle scelte di Ceva, che decise di dedicarsi allo studio della Fisica. Si trasferì poi a Mantova (allora dominata dai Gonzaga) dove ricoprì una cattedra di Matematica e il ruolo di funzionario del governo ducale. La prima opera di Ceva è il volume "De lineis rectis se invicem secantibus statica constructio", pubblicato nel 1678 con dedica al duca di Mantova Ferdinando Carlo Gonzaga. Nel trattato si trova il teorema che porta il suo nome sulla condizione necessaria e sufficiente affinché in un triangolo i tre segmenti costruiti da un vertice al lato opposto (le ceviane) siano concorrenti. L’interesse di Ceva per gli aspetti fisico-tecnici è evidente negli "Opuscula mathematica de potentiis obliquis, de pendulis, de vasis et de fluminibus" del 1682, che riguarda questioni di Geometria e Idrodinamica.

Ceva è morto a Mantova il 15 giugno 1734 nel corso di un epidemia scoppiata mentre l’area circostante la città era occupata dalle truppe franco-piemontesi.